L'emanazione del Documento di Economia e Finanza (DEF) sta creando non pochi problemi al governo Renzi sul fronte della riforma delle pensioni per il 2016: in primo luogo, non compare alcun accenno alla flessibilità in uscita, neanche come intenzione di fondo da attuarsi nel futuro; in secondo luogo, ricompare la famosa norma che prevede la razionalizzazione delle prestazioni assistenziali e previdenziali, dunque sarebbe ancora presente il provvedimento che potrebbe legare la pensione di reversibilità al reddito ISEE.
Nel frattempo, le proteste e le mobilitazioni contro la politica economica del governo e a favore delle singole categorie di pensionandi riprende più forte che mai: le reti degli esodati e i comitati per la Quota 41 per i lavoratori precoci rilanciano la giornata di protesta per il 22 aprile, quando si terrà un presidio appoggiato anche dai sindacati confederali CGIL, CISL e UIL.
Esodati e precoci per la Quota 41: ultime news riforma pensioni oggi 13 aprile
Mentre dunque il governo Renzi è alle prese con le proteste suscitate dal DEF 2016, gli esodati e i lavoratori precoci rilanciano la mobilitazione per chiedere una riforma pensioni 2016 che, oltre a contenere misure per la flessibilità, contenga anche provvedimenti a favore della ottava salvaguardia per gli esodati e la ormai famosa Quota 41 per i lavoratori precoci.
La prossima tappa della mobilitazione è il presidio a Montecitorio previsto per il 22 aprile, dove a partecipare vi saranno anche i sindacati confederali: si tratta di una giornata di protesta che chiede al governo Renzi di prendere in considerazione il ddl 857 di Cesare Damiano sulla flessibilità con in aggiunta il provvedimento di salvaguardia per i 24mila esodati circa senza tutele e per la Quota 41 a favore dei precoci. L'attivismo si svolge soprattutto nei gruppi Facebook e la richiesta degli esodati è quella di scendere in piazza in gran numero per dare un segnale forte: il governo Renzi, si legge, non ha più alibi, ma alibi non hanno più neanche coloro che solitamente non scendono in piazza.
Caos nel Def 2016: ultime novità riforma pensioni oggi 13 aprile
Nel frattempo, sono montate le polemiche intorno a quanto contenuto nel Def 2016. Le questioni sono tre: innanzitutto, non si parla di flessibilità in uscita, il che fa pensare che il governo Renzi abbia accantonato definitivamente la possibilità di mettere in campo una riforma delle pensioni per il 2016; in secondo luogo, si accenna nuovamente alla possibilità di tagli alla reversibilità e, in generale, alle prestazioni assistenziali e previdenziali escluse le Pensioni d'invalidità; infine, non c'è alcun accenno al bonus di 80 euro per le pensioni minime. Le critiche sono piovute da tutti i fronti: dal mancato accenno alla flessibilità al fatto che il governo aveva promesso di stralciare il provvedimento sulla reversibilità e, invece, lo ha inserito nuovamente nel Def.
Su quest'ultimo punto sono stati costretti a intervenire molti rappresentanti dell'esecutivo: Nannicini ha parlato di 'equivoco', mentre Gutgeld, commissario alla spending review, sottolinea come non vi sarà alcuna manovra sulla reversibilità. Per quanto riguarda gli 80 euro per le pensioni minime, di essi non si fa menzione: del resto, il costo della misura, che va ricordato che non è strutturale, sarebbe troppo alto. Per aggiornamenti sulle questioni di politica economica e sulle polemiche nel governo, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.