Vi abbiamo parlato ieri della vicenda riguardante il maestro elementare indagato per falso ideologico per aver omesso di citare, nell'autocertificazione compilata al momento dell'assunzione, i propri precedenti penali. L'edizione odierna de 'Il Mattino di Padova' riporta un'intervista al dirigente scolastico della Scuola primaria di Saonara in merito alla questione riguardante il caso di Domenico Petrozzi.

Ultime news scuola, giovedì 7 aprile 2014: il maestro 'bugiardo' resta al suo posto

'Saranno i giudici a decidere se si tratta di un fatto sostanziale, non spetta a me alcuna decisione in merito - sottolinea Franco Schiavon - Per quanto mi riguarda, il maestro continua ad insegnare, anche perchè questa accusa non rientra tra quelle per cui è prevista la sospensione'.

Ricordiamo, a questo proposito, che l'insegnante ha ricevuto, in passato, condanne penali per reati inerenti a resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato e porto d'armi. 

Il dirigente scolastico ritiene che i controlli relativi al 'passato' dei docenti che vengono assunti debbano essere fatti 'a monte', prima che gli insegnanti comincino a prestare il loro servizio, e non dalla scuola dove essi sono destinati. 

I genitori degli alunni di Domenico Petrozzi: 'Docente affidabile, è un bravo maestro'

Tra l'altro, la notizia riguardante l'indagine avviata dalla Procura di Padova nei confronti di Domenico Petrozzi ha destato scalpore, anche perchè l'insegnante (nonostante abbia l'aspetto un po' stravagante, come ha precisato il dirigente) ha dimostrato di essere bravo nell'esercizio della sua professione.

La mamma di una bambina ha espresso parole di lode nei confronti del maestro: 'Non possiamo proprio dire nulla di lui, con i bambini ci sa fare e i suoi alunni lo apprezzano. Noi genitori lo consideriamo come un insegnante affidabile'.

Insomma, per il momento, nessuna sospensione in attesa che la giustizia si pronunci al riguardo. Domenico Petrozzi, difeso dal suo avvocato Marco Cinetto, dovrà rispondere di fronte alla Procura dell'accusa di 'falso commesso da privato in atto pubblico'.