L’approvazione all’unanimità, quindi da tutti i partiti politici, dell’estensione del regime transitorio della Naspi anche per il 2016, fa tirare un sospiro di sollievo ai lavoratori stagionali. A breve, quando terminerà la stagione turistica e quindi lavorativa per questi lavoratori, le domande potranno essere presentate e questi soggetti non correranno il rischio di venire penalizzati.
La domanda però rispetto agli altri anni necessita di procedure diverse, ecco perché è necessario farsi trovare pronti.
Dalla Commissione Lavoro un assist al Governo
Il 21 luglio, la Commissione Lavoro della Camera è uscita con un testo unificato che sprona il Governo ad intervenire a favore dei lavoratori stagionali evidentemente penalizzati dalla durata della Naspi concessagli. Il teso è una sintesi di tre proposte arrivate alla Camera a firma, rispettivamente di una parte del PD, della Lega e del Movimento 5 Stelle. La richiesta al Governo è quella di salvaguardare anche per quest’anno una disoccupazione da indennizzare ai lavoratori di una durata tale da non ridurre drasticamente il loro livello reddituale.
Senza intervento i lavoratori avrebbero percepito una Naspi di durata pari alla metà delle settimane lavorate nell’anno in corso. Questo perché la Naspi copre la metà delle settimane lavorate negli ultimi 4 anni senza però utilizzare nel calcolo i periodi già coperti da altri sussidi per disoccupati. Lo scorso anno il Governo intervenne a tamponare il problema bonificando di fatto i periodi inutilizzabili autorizzando al calcolo i periodi più vecchi del quadriennio. Così per tutti gli eventi di disoccupazione sopraggiunti nel 2015, i lavoratori riuscirono a percepire un sussidio di durata simile agli anni precedenti. Oggi si chiede al Governo di intervenire allo stesso modo o addirittura rendere strutturale, attraverso una Legge, il correttivo.
In via alternativa, la richiesta spinge verso la soluzione di concedere una disoccupazione pari alle settimane lavorate nell’anno in corso, cioè lavorare 5 mesi equivarrebbe a percepire 5 mesi di sussidio.
Occhio alla domanda, gli adempimenti aumentano
Dando quasi per scontato il correttivo al problema stagionali, non basterà più presentare domanda di disoccupazione all’Inps. Infatti, oggi sarà necessario, oltre alla classica domanda on line all’INPS, da presentare da soli con password e Pin o tramite intermediari autorizzati, anche iscriversi al collocamento e sottoscrivere il patto di servizio. In pratica ci si deve dichiarare disponibili a seguire i corsi di formazione, i tirocini ed ogni altra attività che il Centro per l’Impiego, tramite un tutor, assegnerà al disoccupato.
Questo per via delle novità sul ricollocamento lavorativo e sull’inclusione sociale che il Governo Renzi ha avviato con il Jobs Act e che ormai, decreto attuativo dopo decreto, sta diventando norma. Accettare le proposte di riqualificazione lavorativa o addirittura proposte di impiego sarà obbligatorio per continuare a percepire la Naspi per l’intera durata assegnata. Previste infatti, sanzioni che possono portare anche alla revoca del sussidio in caso di continui rifiuti o ripetute assenze alle attività. L’altra novità è nella documentazione necessaria da produrre all’INPS. Infatti, non basterà più la domanda corredata dal C1 e C2 storico del collocamento e dal proprio documento di riconoscimento.
Per l’incasso del sussidio, necessario l’Iban di un conto bancario o strumenti alternativi come le carte munite di coordinate. La produzione delle coordinate, quindi dell’iban, deve essere ufficializzata dalla Banca dove si ha in essere il conto. Bisogna in pratica allegare alla domanda il modello SR 163, scaricabile e stampabile dal sito ufficiali inps.it. Il modello oltre alle indicazioni dell’iban e del titolare del conto, nonché richiedente la Naspi, deve essere vidimato dalla Banca. Quindi bisogna stampare il modello, compilarlo e portarlo allo sportello per il timbro. Solo allora la domanda per la Naspi sarà completa.