La questione del rinnovo del contratto economico per il personale scolastico rappresenta uno dei temi 'caldi' di quest'autunno: il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, ha convocato le rappresentanze sindacali per il prossimo martedì 4 ottobre, ma, dal canto nostro, dubitiamo che possano arrivare sostanziali ed importanti novità in merito all'annosa questione.

Ultime news scuola, domenica 25 settembre 2016: Gilda 'I soldi sono pochi e poi c'è la legge Brunetta'

Sei anni, una strada lunga e tortuosa quella riguardante l'aumento degli stipendi, una strada che, come ha voluto sottolineare il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, si presenta tutta in salita. Sarebbero due i principali ostacoli alla trattativa governo-sindacati per il rinnovo del contratto e si possono tranquillamente individuare nell'esiguità dei fondi che sono stati messi, sinora, a disposizione dallo Stato per l'adeguamento delle retribuzioni e nell'indeterminatezza degli ambiti di contrattazione del contratto stesso.

Siamo fermi ad appena 300 milioni di euro, cifra stanziata dal governo in occasione dell'ultima Legge di Stabilità e che, tra l'altro, riguarda tutti i comparti del pubblico impiego e quindi non riguardante strettamente il personale scolastico. Rino Di Meglio, a questo proposito, ha voluto sottolineare come questo fondo sarebbe persino insufficiente a risarcire i dipendenti della Pubblica Amministrazione per la mancata applicazione dell'Ipca (l'Indice dei prezzi al consumo) ovvero circa 130 euro per ogni lavoratore. 

Gilda 'No a contratti a costo zero, la dignità del lavoro non è in svendita'

'Bisogna subito modificare la legge Brunetta' ha sottolineato il coordinatore della Gilda, precisando come attualmente manchi la fondamentale certezza del diritto riguardante gli ambiti riservati alla contrattazione, viste le continue incursioni legislative.

Rino Di Meglio ha rimarcato come la soluzione dei problemi dei lavoratori del pubblico impiego non possono essere rappresentate dai 'Contratti a costo zero' o con pochi soldi, per altro destinati solo a pochi. La dignità del lavoro, come viene sottolineato dal sindacato, 'non è in svendita'.