Un articolo apparso sull'edizione odierna del quotidiano 'Repubblica' (domenica 18 settembre) mette in risalto la grande differenza di stipendi all'interno della Pubblica Amministrazione. Chi sono i più pagati in assoluto? Ebbene, manco a dirlo, i dirigenti di prima fascia delle agenzie fiscali, i quali percepiscono la bellezza di 220mila euro lordi all'anno. Tra le categorie di 'povere', invece, ritroviamo, purtroppo, anche il personale amministrativo e tecnico della Scuola con uno stipendio lordo annuo pari a 21.991 euro.

Ultime news scuola, domenica 18 settembre 2016: stipendi PA, i prof tra gli ultimi in classifica

Secondo i nuovi aggiornamenti delle tabelle pubblicate dall'Aran emerge la grave penalizzazione della scuola sotto il profilo retributivo: occorre, infatti, considerare come gli stipendi del personale docente, in media, superino di poco i trentamila euro lordi annui con i dirigenti scolastici che possono vantare il poco invidiabile record di 'dirigenti meno pagati' con una retribuzione media di 62.890 euro.

Il presidente dell'Associazione Nazionale Presidi, Giorgio Rembado, di fronte a questi numeri, fa la voce grossa: 'L'ammontare degli stipendi dei dirigenti scolastici - ha dichiarato a 'Repubblica' - è enormemente più basso nonostante i presidi abbiano le stesse responsabilità degli altri dirigenti della

Pubblica Amministrazione e spesso, anche maggiori carichi di lavoro.

Se consideriamo gli accorpamenti degli istituti - ha sottolineato Rembado - un dirigente scolastico, in media, si trova spesso a dover gestire sei scuole, ma diversi presidi arrivano addirittura a dodici o quindici'.

Rinnovo contratto scuola: la strada è quella dei 'premi' ai più meritevoli

Una situazione, quella del personale della scuola, decisamente imbarazzante se consideriamo che gli stipendi più bassi sono, in pratica, la decima parte dei più alti tra i dipendenti della Pubblica Amministrazione.

Nonostante il ministro Maria Elena Boschi abbia ripreso, in qualche modo, il discorso legato al rinnovo di contratto, la direzione intrapresa dal governo è sempre quella dei 'premi' legati al merito e non quella di un adeguamento economico esteso a tutti i lavoratori della scuola, indipendentemente dal sistema di valutazione. Vedremo se i sindacati riusciranno ad intavolare una trattativa con il governo anche se, per quanto visto finora, c'è poco da essere ottimisti.