Il 30 novembre 2016, governo e sindacati, dopo sette anni di blocco contrattuale del pubblico impiego, raggiungono lo storico accordo circa il rinnovo del contratto degli statali. L'intesa, che ancora deve essere tradotta in contenuti inerenti modalità e tempistiche del rinnovo, prevede un aumento di 85 euro lordi mensili per i lavoratori del comparto statale.
Ma che impatto avrà la crisi di governo sull'accordo?
Dopo aver tirato un sospiro di sollievo, ora sono in molti i lavoratori dello Stato a chiedersi se la crisi di governo, apertasi il 4 dicembre con la vittoria del "no" alla Riforma Costituzionale, che ha visto il premier Matteo Renzi rassegnare le proprie dimissioni, possa avere un impatto negativo in merito all'accordo governo-sindacati del 30 novembre scorso.
Con l'assegnazione dell'incarico a premier da parte del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Paolo Gentiloni, Ministro degli Esteri sotto il governo Renzi, si apre ora un altro capitolo politico.
Il nuovo Presidente del Consiglio, appena avrà concluso la formazione della squadra di governo, dovrà affrontare tutte le questioni lasciate in sospeso dall'Esecutivo precedente tra cui, appunto, il rinnovo contrattuale degli statali.
I dettagli dell'accordo
Con uno stanziamento pari a circa 1,8 miliardi di euro da parte del governo, l'accordo siglato, facente parte della Manovra Fiscale 2017 che ha passato in questi giorni l'esame del Senato, prevede: l'aumento di 85 euro per il pubblico impiego, la garanzia della proroga del bonus di 80 euro erogato alle Forze dell'ordine, l'apertura di nuove assunzioni nel comparto statale, la sistemazione delle anzianità di carriera e una maggiore disponibilità alle necessità del Corpo Forestale.
Ora bisognerà attendere le linee programmatiche che verranno tracciate dal nuovo governo. Secondo il segretario della Uil, Carmelo Barbagallo, il problema non sussisterebbe in quanto, esistendo un accordo già siglato tra le parti, l'unica vera preoccupazione dei sindacati deve essere quella che il Governo Gentiloni rispetti in pieno l'intesa raggiunta con l'ormai ex premier Renzi.