In una classifica c'è chi è in alto e chi in basso. Spesso e volentieri, chi occupa l'ultima posizione viene deriso eccetera. Stavolta è un po' diverso, in quanto si parla di Pensioni. Va da sé che gli ultimi in graduatoria non trovano nulla di divertente nella loro situazione. Sopratutto se questa tende a ripetersi. Di recente, il quotidiano Il Sole 24 ore ha stilato una classifica in base all'importo delle pensioni percepito dai pensionati italiani, provvedendo a realizzare una graduatoria che identificasse la provincia, in questo caso, più sfortunata, ovvero dove la media delle pensioni elargite è inferiore rispetto a tutte le altre.

Pensioni, il triste primato

Il fanalino di coda è rappresentato dalla provincia di Agrigento. Qui, il 90 per cento dei pensionati, percepisce una pensione che non supera i 1.000 euro al mese. La fetta di coloro che sono andati in pensione, nella provincia siciliana, è considerevole, rispetto al resto della cittadinanza 'attiva'. Infatti, la categoria che percepisce l'assegno pensionistico è pari al 23 per cento del totale. Dunque, 1 persona su 5 vive con 1.000 euro al mese.

Se si decide di entrare nel dettaglio, come fatto da agrigento.gds.it, si viene a scoprire che oltre 10.200 pensionati, sempre all'interno della provincia di Agrigento, a fine mese ha una pensione di importo pari a 246 euro.

Oltre il 27 per cento invece non arriva ai 500 euro. Il dato forse più preoccupante è quello relativo al 50 per cento dei pensionati di questa provincia che vive con una pensione che va dai 500 ai 749 euro. Il 50 per cento, espresso in numeri, rappresenta circa 57 mila persone.

Dati su cui una riflessione non è solo doverosa, quanto urgente. Seppur si stia parlando del caso più drammatico, il resto della realtà italiana non è tanto diverso rispetto a quello, drammatico sì, che si vive ad Agrigento. Parlare di riforma pensioni, anticipo pensionistico eccetera, ha senso se poi ci sono, in Italia, 50 mila pensionati in una sola provincia costretti a vivere con meno di 749 euro al mese?

È noto come la situazione nel sud Italia sia, in molte città (e regioni), più difficile rispetto a quella del Nord, ciò non toglie che la classe politica, ed il resto della società civile, possa anche solo pensare un secondo di far finta di nulla.

Perché dietro ai numeri, dietro alle percentuali, fredde, vi sono persone, la cui dignità, ancora oggi, non ha un prezzo, è un valore da difendere e, sopratutto, rispettare, anche da chi vive una situazione più agiata. Per continuare a rimanere aggiornato con le notizie sulle pensioni dei prossimi giorni cliccate il tasto Segui in alto a destra.