Le novità sulle pensioni aggiornate ad oggi 12 gennaio ci riportano le dichiarazioni di Tito Boeri durante un'intervista a La Repubblica e le parole del senatore Sacconi sulla legge Fornero nel corso di un intervento a Radio Cusano, attraverso cui ha, sostanzialmente, difeso le posizioni dei lavoratori precoci. Intanto prosegue il silenzio, tra virgolette, di Cesare Damiano sul tema quota 41, dopo essere stato, negli ultimi due anni, il principale esponente politico sostenitore del diritto alla pensione dopo 41 anni di contributi per i lavoratori.

Pensioni, gli affondi di Boeri e Sacconi

Le ultime notizie sulle pensioni prendono in esame la lunga intervista del presidente dell'Inps Tito Boeri rilasciata al quotidiana Repubblica. Il professore ha toccato diversi temi, ricordando anche le difficoltà incontrate lo scorso anno per spedire le ormai famose buste arancioni, che furono oggetto, nel recente passato, di un'accesa discussione tra Boeri e la classe politica.

Inerente al tema delle Pensioni, l'economista italiano ha svelato che il suo istituto è pronto ad intervenire attraverso una circolare sulle modalità di calcolo delle pensioni dei sindacalisti. Boeri ha affermato che alcuni sindacalisti distaccati, attraverso dei versamenti consistenti negli ultimi anni di lavoro, possono ottenere dei vantaggi rilevanti sulla pensione futura, al contrario di quanto succede con gli altri lavoratori.

Il numero uno dell'Inps ha parlato di aumenti dell'assegno pensionistico arrivati al 60 per cento.

Tito Boeri ha affermato che, qualora ricevesse l'ok del lavoro, la circolare diventerebbe 'attiva', andando così a risolvere un'evidente anomalia. Non solo, si andrebbe a costituire un precedente importante, cosicché un intervento sui vitalizi dei politici non resterebbe più un'utopia.

Si tratta, come sottolineato dal professore, di interventi simbolici (nel caso dei sindacalisti sarebbero coinvolti circa 1400 individui), ma verrebbero pur sempre accolti in maniera positiva dal resto della popolazione.

Intanto nelle ultime ore sta facendo discutere l'intervista di Sacconi, ex ministro del Lavoro, alla trasmissione 'Ho scelto Cusano', in cui si è parlato della legge Fornero.

In riferimento alle accuse contro il governo Berlusconi e del suo allora celebre 'scalino', Sacconi ha definito la riforma pensioni del governo Monti come un precipizio improvviso, una - parole del senatore, 'legge disumana, che non ha tenuto conto delle persone in carne ed ossa'.

Parole forti quelle di Sacconi, dove è facile intuire il riferimento anche ai lavoratori precoci, una delle categorie più colpite dalla precedente riforma e che, con le nuove misure sulle pensioni per il 2017, non è stata aiutata in larga misura, come si auspicava. Per il presidente della commissione Lavoro, previdenza sociale, occorre estendere regole flessibili per tutti, poiché soltanto 'mercati di lavoro inclusivi e flessibili funzionano per gli anziani e i giovani'.

Intanto i lavoratori precoci continuano a chiedere quota 41 per tutti. Sono previsti, nelle prossime settimane, nuove azioni di mobilitazione, per rendere manifesto il disagio di migliaia di lavoratori stanchi di lavorare per oltre 41-42 anni (a breve si arriverà anche a 43 anni di contributi) senza avere il diritto alla pensione. Per conoscere gli aggiornamenti sulle pensioni e le eventuali risposte dei politici alle affermazioni di Boeri vi invitiamo a cliccare il tasto Segui in alto a destra.