Molti lavoratori continuano a presentare le domande di accesso ai benefici previdenziali concessi dalla nuova Legge di Stabilità, ovvero per beneficiare dell'Ape Sociale e del meccanismo di Quota 41 a favore dei lavoratori precoci. Come annunciato più volte, però, nonostante i ritardi accumulati nella pubblicazione dei decreti attuativi la prestazione avrà decorrenza retroattiva sin dalla data del primo maggio 2017.

I lavoratori precoci dovranno rispettare un'altra condizione

Mentre le domande presentate salgono a quota 30 mila sarebbe emerso un nuovo particolare che potrebbe penalizzare i lavoratori precoci. Coloro che intendono presentare domande di accesso alla Quota 41, infatti, non potranno svolgere alcuna attività lavorativa per un periodo pari ad un anno e dieci mesi a partire dal momento in cui si inizia a percepire l'assegno previdenziale.

Stando a quanto previsto dall'art. 1 comma 214 della legge 232/2016, infatti, chi non rispetta la norma, infatti, andrà in contro ad una sospensione della pensione e sarà costretto a restituire i ratei effettivi percepiti. La stessa legge, tuttavia, avrebbe introdotto anche il divieto di cumulo del trattamento pensionistico con il requisito contributivo posseduto nel momento in cui si fa richiesta della pensione anticipata. Una vera e propria penalizzazione per quella maggioranza di lavoratori che fanno domanda per accaparrarsi del cosiddetto Ape Social visto che la misura avrebbe dato la possibilità di cumulare la prestazione con altri redditi derivanti da lavoro dipendente fino ad un massimo di 8 mila euro annui lordi.

Rischio esubero delle domande per Ape e Quota 41

Si tratta di piccoli particolari che potrebbero penalizzare gran parte dei lavoratori precoci che si accingono a richiedere il pensionamento anticipato con l meccanismo di Quota 41. Inoltre, occorrerebbe attendere la scadenza del termine per la presentazione delle domande per sapere il numero esatto di istanze presentate visto che, in caso le domande siano superiori rispetto alle risorse stanziate dal Governo Gentiloni si rischierebbe un esubero e migliaia di lavoratori rischierebbero di rimanere esclusi dai benefici.

Da ricordare che i lavoratori precoci dovranno rispettare la condizione di aver iniziato a versare i contributi almeno un anno prima del compimento del 19 esimo anno di età anagrafica; fattore che avrebbe ridotto di un anno l'anzianità contributiva prevista per l'accesso al meccanismo di Quota 41.