Il dpcm sull'anticipo pensionistico volontario è in dirittura di arrivo e dovrebbe essere attuato per i primi giorni di settembre. Si potrà, per chi deciderà di farlo, andare in pensione a 63 anni con 20 anni di contributi pagando una rata sul prestito. Prevista nel testo, una clausola di retroattività richiesta dal Consiglio di Stato, che prevede il riconoscimento della misura a partire dall'1 maggio di quest'anno per coloro i quali abbiamo maturato i requisiti richiesti ed inoltrato le domande.

Verranno, inoltre, sempificate le procedure di conciliazione e mediazione e l'accesso agli atti dell'Inps riguradanti le domande presentate.

Requisiti necessari

Chi ha già chiesto l'Ape sociale, ovvero un'indennità a carico dello Stato erogata dall'Inps a soggetti in determinate condizioni e che abbiamo almeno raggiunto il 63esimo anno di età e che non siano titolari di pensione diretta in Italia o all'estero, può essere ammesso a richiedere anche l'ape volontaria ottenendo così, di fatto, un prestito pensionistico parziale che andrà a colmare il divario eccedente dell'assegno di 1.500 euro dell'Ape (sociale garantito dallo Stato).

Per accedere all'Ape, dunque, bisognerà aver compiuto 63 anni di età, avere 20 anni di contributi versati all'ente previdenziale, non più di tre anni e sette mesi al raggiungimento della pensione di vecchiaia ed, infine, un assegno pensionistico maturato pari ad almeno 1,4 volte il minimo,circa 700 euro al mese lordi.

Prestito bancario ed inps

L'Ape volontaria a differenza di quella sociale, non è una vera e propria indennità elargita dallo Stato, ma un prestito bancario che verrà garantito dalla pensione in via di maturazione e verrà restituita con rate ventennali quando il lavoratore arriverà a percepire la vera e propria pensione.Il meccanismo di finanziamento sarà affidato al sistema bancario con tanto di polizza assicurativa prevista come ulteriore garanzia, ma non potrà essere una banca ad erogarlo, bensì l'inps che dovrà accogliere anche le richieste dei contribuenti.Si tratterà, di fatto, di un mix tra pubblico e privato.Il Taeg previsto dovrebbe aggirarsi intorno al 3,2% comprensivo anche della copertura assicurativa in caso di morte e sarà fisso, ma verrà aggiornato ogni due mesi in base agli accordi sottoscritti con le banche e assicurazioni che hanno deciso di aderire al programma dell'Ape. Sarà il lavoratore stesso a scegliere la percentuale di anticipo da chiedere che potrà variare da un minimo del 75% ad un massimo del 90%.