Le ultime novità sulle Pensioni anticipate arrivano dalle indiscrezioni pubblicate su 'Il Sole 24 Ore' e da 'Orizzonte Scuola' che fanno chiarezza sul probabile contratto di Governo tra Movimento 5 Stelle e Lega. La parte concernente il comparto previdenziale risulta di particolare interesse, anche se sembra andare in contrasto rispetto ai desideri dei lavoratori. Ok a quota 100, con 64 anni d’età e 36 di contributi, che permetteranno l’uscita 3 anni prima dal mondo del lavoro senza penalità, ma resta il meccanismo associato all’aspettativa di vita.

I dettagli al 16 maggio 2018.

Pensioni 2018, quota 100 da 64 anni e 'adv' confermata?

Potranno, stando alle prime indiscrezioni emerse su media, accedere alla quiescenza 3 anni prima quanti hanno alle spalle almeno 36 anni di contributi ed hanno 64 anni. Questa la proposta di nuova quota 100 che dovrebbe vedere la luce nel prossimo Governo targato M5S-Lega. Uno sconto dovrebbe anche venire concesso a quanti sono andati a lavorare prima dei 19 anni, almeno 1 anno in regola. Sono i cosiddetti precoci che potranno accedere alla pensione a 41 anni e 5 mesi invece di 43 anni e 3 mesi, dal 2019 gli uomini, e 42 anni e 3 mesi, le donne.

Uno sconto che tiene però conto dell’incremento dei 5 mesi derivanti dall’aumento dell’aspettativa di vita. Orizzonte scuola precisa, altresì, che non è nelle intenzioni del futuro Governo eliminare l’aspettativa di vita come criterio per l’età di pensionamento.

Pensioni anticipate 2018, lo sconforto sui social

Il dibattito previdenziale è al centro dell’attenzione in questi giorni. In molti si chiedono cosa cambierà realmente ora che il Paese dovrebbe vedere alla guida un Governo formato da M5S e Lega, da tempi contrari all’attuale riforma Fornero. Chi ambiva allo sradicamento della riforma, largamente sbandierato in campagna elettorale, o alla quota 100 e 41 senza paletti, è già rimasto deluso.

Le indiscrezioni hanno confermato che si metterà mano alla riforma Fornero con misure di uscita anticipata ma senza perdere di vista la sostenibilità finanziaria. La quota 100, come ipotizzata, a partire dunque dai 64 anni, non ha però convinto i precoci che si sono detti furiosi, come trapela da un intervista rilasciata da uno di loro, Moreno Barbuti, su 'pensionipertutti'. Il lavoratore ha ribadito che la quota 100 con limiti anagrafici peserebbe sui precoci che si troverebbero ora dinanzi alla beffa di dover lavorare più a lungo dal momento che mediamente hanno 59/60 anni e sono ben lontani dal requisito dei 64 anni richiesti. E voi cosa ne pensate di queste ipotetiche modifiche?