Continua il dibattito sulla riforma delle Pensioni. Sull’argomento, intervistata nei giorni scorsi da Repubblica, è tornata a parlare anche Elsa Fornero, che spiega come l’abolizione della riforma che porta il suo nome sarà certamente improbabile, ma qualche modifica sulla flessibilità in uscita potrebbe anche realizzarsi nel tempo. Vediamo le sue parole, che confermano comunque come l’ex ministro del lavoro ai tempi del Governo Monti resti convinta di aver fatto il bene per l’Italia.

Pensioni 2018: per maggiore flessibilità serve tempo

Nessuna riforma nasce perfetta, aveva detto Elsa Fornero nei giorni scorsi a Radio Capital, aprendo ad un dialogo con Matteo Salvini e Luigi Di Maio.

Un eventuale confronto costruttivo non per abolire la sua Legge, ma per analizzarne gli eventuali limiti e pensare ad opportune migliorie, se fattibili. In una recente intervista a Repubblica Elsa Fornero parla chiaro e ribadisce che la Riforma era necessaria in quel momento critico per l’Italia, poi spiega : “Ho dovuto fare delle scelte dolorose, ma che hanno avuto effetti positivi sulla tenuta delle finanze dello Stato e che ne avranno anche in futuro”. Poi, pensando alla possibilità realistiche, che non siano solo spot, precisa, come i tanti diffusi in campagna elettorale, ritiene possibile una maggiore flessibilità in uscita, ma precisa che, per fare determinate modifiche, occorrerà del tempo.

Pensioni anticipate, cosa potrebbe cambiare?

Per quanto concerne l’abolizione resta contraria per gli effetti negativi che avrebbe, specie sulle nuove generazioni. Dello stesso parere anche Tony Barber, Europe Editor del Financial Times, che si è detto preoccupato per un'eventuale cancellazione della riforma delle pensioni. Farlo, ha detto in una recente intervista, sarebbe un grave errore e produrrebbe una certa reazione dei mercati, al momento ancora sereni.

Nonostante ciò, spiega la Fornero, qualche modifica potrebbe anche essere possibile. Con il tempo, ha spiegato, forse, si potrà realizzare una maggiore flessibilità in uscita che tenga conto dell’età del pensionamento e premi, con un assegno mensile più consistente per chi va in pensione più tardi, ‘penalizzando' chi, per scelta, lascia prima il lavoro. Voi cosa ne pensate di queste ultime affermazioni? Per non perderti le ultime notizie sulla riforma delle pensioni iscriviti al nostro nuovo canale 'pensioni'.