Come ogni anno scolastico, quando ancora le lezioni non si sono concluse, viene aperta la finestra temporale per la presentazione delle domande di mobilità da parte del personale scolastico. La data varia di anno in anno, ma solitamente è compresa nel periodo primaverile di marzo/aprile. Notizia di queste ore è l'ufficializzazione della data di inizio per la mobilità 2019: l'11 marzo.

Riepilogo mobilità: fasi, preferenze, novità

Ormai i principali portali scolastici e sindacali da mesi hanno reso noto il modo in cui si svolgerà la mobilità come stabilito dal nuovo contratto collettivo. Nello specifico, la mobilità si articolerà in tre fasi:

  • comunale
  • provinciale
  • interprovinciale

Quanto alle preferenze che ogni aspirante potrà esprimere, innanzitutto sarà possibile presentare domanda analitica indicando le specifiche scuole presso le quali si richiede il trasferimento. Il limite preferenziale è di 15, con indicazione del codice dell'istituzione scolastica autonoma. Questo rappresenta già una novità di questa imminente richiesta di mobilità.

L'altra possibilità è quella di presentare domanda sintetica, indicando cioè il comune o il distretto o la provincia. Sparisce invece l'ambito. Non sarà dunque possibile indicarlo nella domanda, perché all'atto della mobilità stessa, ciascun insegnante risulterà già essere titolare sulla scuola in cui ha il ruolo. Anche questa è una novità. E, in merito a ciò, va anche precisato che il passaggio da ambito a Scuola sarà automatico, senza che ciascun insegnante debba fare nulla.

Le date

A seguito della pubblicazione dell'apposita ordinanza ministeriale, pare ormai certa quale sia la data di apertura della presentazione delle domande di mobilità del personale docente. Si tratta di lunedì 11 marzo. Ci sarà tempo fino al 5 aprile.

Mentre sarà il 20 giugno la data in cui verranno pubblicati gli esiti della mobilità. Ogni aspirante saprà dunque se la propria domanda di trasferimento sarà stata soddisfatta o meno. Occorre anche ricordare che il nuovo contratto collettivo prevede il vincolo triennale nella scuola in cui si sia ottenuto il trasferimento volontario. Per 3 anni quindi, in questo caso, non potrà più essere presentata alcuna domanda di mobilità. Questo per ragioni di continuità didattica.

Posti destinati ai trasferimenti

Per il prossimo anno scolastico si prevede un elevato numero di posti vacanti, dovuto anche ai pensionamenti quota 100. E l'anno scolastico 2019/2020 vedrà destinare ai trasferimenti un numero significativo di posti.

Infatti è previsto che il 50% dei posti rimasti vacanti andrà ai trasferimenti, e l'altro 50% alle nuove immissioni in ruolo (con la relativa divisione tra aspiranti inseriti nelle Gae e quelli inseriti nelle graduatorie di merito concorsuali).