Mancano ormai poche settimane alle elezioni amministrative del 25 e 26 maggio e poco più di un mese ai cinque referendum abrogativi su cui i cittadini saranno chiamati ad esprimersi l'8 e il 9 giugno. Il D.L n.27/2025 (noto come 'Decreto Elezioni') ha apportato alcune novità, volute dal Governo Meloni, che saranno applicate già in occasione delle imminenti votazioni. Il provvedimento, attualmente all'esame della Camera dei Deputati, tra poche settimane sarà definitivamente convertito in legge.
Decreto Elezioni in pillole
Il Decreto Elezioni è stato approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 13 marzo 2025, recante disposizioni urgenti in materia di consultazioni elettorali e referendarie dell'anno 2025.
Il provvedimento fissa le date in cui gli elettori saranno chiamati alle urne: 25 e 26 maggio 2025 per quanto riguarda le elezioni amministrative, e 8 e 9 giugno 2025 per i 5 referendum abrogativi.
Ma le novità principali possono essere racchiuse nei seguenti punti:
- si potrà votare due giorni (le votazioni si svolgeranno infatti dalle ore 7 alle 23 della domenica e dalle ore 7 alle 15 del lunedì), anziché in un solo giorno, sia per quanto riguarda le elezioni amministrative che le consultazioni referendarie del 2025;
- potranno partecipare ai referendarie 2025 anche tutti coloro che, per motivi di studio, lavoro o cure mediche, sono temporaneamente domiciliati in un comune di una provincia diversa rispetto a quella di residenza (voto fuori sede);
- il potenziamento delle prestazioni dei servizi erogati dal Sistema Informativo Elettorale (SIEL) del Ministero dell’interno;
- la sottoscrizione con firma elettronica qualificata delle liste di candidati da parte degli elettori impossibilitati ad apporre firma autografa.
Voto dei fuorisede
Tra le citate novità incluse nel D.L Elezioni troviamo quella del voto dei fuori sede, che merita una particolare attenzione.
Per poter infatti usufruire del beneficio del voto fuori sede, oltre alle suddette motivazioni, occorre rispettare precisi requisiti:
- essere domiciliati momentaneamente in un comune di una provincia diversa rispetto a quella in cui si ha la residenza;
- trovarsi lontani dal proprio comune di iscrizione elettorale per almeno 3 mesi, inclusi quelli in cui si svolgerà il referendum;
- presentare domanda al Comune di residenza entro i termini previsti (la scadenza è fissata la 5 maggio 2025). Entro il 15 maggio 2025 sarà invece possibile revocare la richiesta.
Conversione in legge del decreto: gli step mancanti
Il Decreto Elezioni è passato all'esame del Senato il 16 aprile 2025 e attualmente si trova all'esame della Camera.
Se tutto filerà liscio potrà essere convertito in legge entro il termine fissato dalla Costituzione, pari a 60 giorni dalla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Il termine ultimo per non decadere è quindi quello del 19 maggio 2025.
Nel frattempo, quando ancora era in esame al Senato, c'è stato al tentativo di introdurre emendamenti che hanno scosso il mondo della politica. Si trattava della proposta in base alla quale per i comuni oltre i 15 mila abitanti si voleva abbassare la soglia per essere eletti al primo turno dal 50 al 40%. Le polemiche si erano fatte talmente accese che il centrodestra, fautore dell'emendamento, ha deciso di ritirarlo, evitando un sicuro voto di inammissibilità e dichiarando di riproporre l'idea tramite un apposito disegno di legge. Da questo punto di vista quindi le regole rimarranno le stesse rispetto alle altre tornate elettorali.