Giornata nera in Borsa per FIAT Chrysler Automobiles. Il gruppo diretto dal numero uno Sergio Marchionne ha subito quest'oggi un vero e proprio crollo in seguito ad alcune indiscrezioni pubblicate da 'Automotivenews'. Secondo il noto magazine, due concessionarie di Chicago avrebbero rivolto pesanti accuse al gruppo italo americano. Secondo i due venditori di auto, Fca incentiva altri concessionari allo scopo di alterare i dati mensili delle vendite.

Sarebbe stata intrapresa anche un'azione legale da parte di 'Napleton Automotive Group' nei confronti di Fiat Chrysler. Secondo l'accusa, i concessionari sarebbero stati pagati per comunicare falsi dati di vendita ed alcuni tra i funzionari del gruppo italo americano ne sarebbero stati a conoscenza.

Queste le accuse

Secondo l'accusa, i dati snocciolati di recente dall'Amministratore delegato Sergio Marchionne a Detroit, che erano molto positivi, non sarebbero del tutto veri. Ovviamente si tratta di accuse che per il momento sono tutte da dimostrare. Gli accusatori fanno riferimento ad Edward Napleton, direttore della concessionaria 'Napleton Arlington Heights Chrysler'.

L'uomo sarebbe stato coinvolto in un tentativo di corruzione da parte di Fca al fine di riferire dati falsi per quanto riguarda le vendite di 40 nuovi veicoli. Al direttore della concessionaria sarebbero stati offerti 20 mila dollari. Il direttore Napleton avrebbe rifiutato il denaro, ma ciò avrebbe portato alla scoperta di un rapporto gonfiato riguardante altre 16 vetture. Un altro concessionario, di cui non si conosce il nome, avrebbe gonfiato le proprie vendite Fca di 85 auto, ricevendo in cambio ingenti somme di denaro. 

Per Mediobanca in Europa è una pratica legale

L'accusa arriva da una delle famiglie più potenti negli Usa per quanto riguarda la vendita di auto. Napleton ha più di 50 concessionarie in tutti gli Usa.

Per il momento da Fiat Chrysler Automobiles preferiscono non commentare le accuse, non avendo ancora elementi utili per comprendere meglio quanto accaduto. In soccorso di Fca arriva però Mediobanca, che afferma che in Europa la pratica di immatricolare automobili l'ultimo giorno del mese è molto diffusa e non è considerata illegale. Negli Usa probabilmente non la pensano alla stessa maniera su questa questione.