Gogoro è uno scooter elettrico che, a differenza di altri motoveicoli dalle caratteristiche simili, stariscuotendo un discretosuccesso. È stato creato a Taiwan, e i progettisti lo hanno realizzato negli ultimi tre anni, raccogliendo addirittura 150 milioni di dollari. Ci sono oltre 4.000 differenti combinazioniche Gogoro può assumere, mentre le e-station dove può essere ricaricato sono 140, dislocate tra stazioni di servizio, centri commerciali e anche nei caffè. Gogoro arriva in Europa, e precisamente ad Amsterdam, entro il primo trimestre di questo 2016.

Sono già in molti i cittadini olandesi che hanno intenzione di acquistarlo, poiché molto sensibili al tema dell'eco-sostenibilità. L'azienda Taiwaneseha realizzato un giusto compromesso per beneficiare completamente di questo scooter ad emissioni zero.

Il design

Il design è abbastanza minimale, e anche molto semplice. Ovviamente, si tratta di un mezzo elettrico, quindi ci sono poche parti meccaniche. Anche l'interfaccia e il manubrio tendono alla semplicità: ci sono i classici tasti come il clacson, le frecce, le luci abbaglianti e il tasto GO sulla parte centrale. Gogoro non ha bisogno di nessuna chiave tradizionale, basta un piccolo telecomando manuale, oppure lo smartphone.Inoltre,è completamente personalizzabile a seconda delle esigenze, infatti ci sono più di 3.500 performance da scegliere.

Le novità e le batterie

Sotto la sella, si trova un vano abbastanza spaziosodove poter inserire il casco, lo zaino o qualsiasi altro oggetto, e sono presenti anche le due batterie. Queste sono molto facili da tirar fuori, perché munite di unaggancio centrale, pesano 9 chili ciascuna, e insieme danno la possibilità di percorrere 100 km.

Grazie ad un'app da scaricare sullo smartphone, si riesce a far tutto: basta un semplice clickper fare un controllo totale dello scooter, per sapere se ci sono problemi o guasti, e questo è possibile perché ci sono ben 80 sensori sparsi all'interno del motoveicolo. Il prezzo ancora non si conosce, a Taiwan è venduto a 3.000 dollari, e in più ci sono da aggiungere mensilmente i costi delle batterie definite "all you can it", perché si pagano una volta e possono scambiarsi nelle stazioni quante volte si vuole.