Ho letto un articolo riportato da un quotidiano della mia città che fa venire la pelle d'oca: racconta di una donna, madre coraggio, la prima testimone di Giustizia femminile nella sua terra d'origine contro la 'ndrangheta e da ventitrè anni vive nel nostro territorio sotto copertura dello Stato a mille chilometri di distanza dal suo paese.

Questa donna, che viveva in una provincia calabrese, negli anni ottanta prese una decisione e ha detto basta all'illegalità del pizzo richiesto ai suoi compaesani, ai commercianti, ed ha incominciato a denunciare la cosca fin dal 1987; subito ebbe la risposta dalla mafia: in tre picchiarono uno dei suoi tre figli di sei anni rompendogli il timpano dell'orecchio in una piazza affollata di gente.

Un altro suo figlio, dalla paura, ha dovuto portare il pannolino fino a sei anni, in quanto, la notte aveva gli incubi.

Cercarono perfino di mandarla fuori strada con la sua auto e un giorno le fecero trovare una gallina con la testa tagliata davanti il portone di casa.

Non si arrese mai e fece arrestare 274 persone fra cui anche nomi eccellenti. Rifiutò i soldi della mafia come risarcimento, ma il Ministero degli Interni su richiesta dei magistarti prese la decisione che lei e i suoi tre figli dovevano essere spostati in una località segreta nonostante da tempo fossero sotto scorta. Così, è arrivata in Romagna dopo aver cambiato le generalità sue e dei tre figli, ma, nonostante tutto, la nuova vita non è stata una passeggiata.

Dopo sette anni sono finiti i processi e la signora pensava che la sua battaglia fosse terminata, invece le cose non sono andate in questa direzione. Fino a quando è stata sotto tutela dei Carabinieri, tutto è andato liscio, ma ora, sono le istituzioni a far pensare ciò che è stato fatto. Ha cambiato paese e vive da anonima, ma i problemi sorgono quando deve correre dalla madre ammalata e recentemente per la sua morte per le difficoltà dovute ai documenti.

Conclude l'intervista dicendo: "la vita di in testimone è legata per sempre alle istituzioni, se siamo un peso per voi potete sempre cambiare mestiere". Una cosa è certa: questa signora vivrà i rimanenti anni della sua vita sempre con la paura addosso per aver fatto il suo dovere in un paese dove l'omertà è di casa. Una donna veramente coraggiosa a cui tutti noi auguriamo una vita serena.