Fa discutere Beppe Grillo e fa discutere su questioni particolarmentecomplesse. Due su tutte: referendum sull'Euro e Parlamento incostituzionale.



La Costituzione italiana, quella per cui diversi parlamentari grillini occuparono la Camera salendo sul tettol'estate scorsa, all'art. 75, secondocomma recita: "Non è ammesso ilreferendum per le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, diautorizzazione a ratificare trattati internazionali."

Appare curioso, quindi, come il comico genovese possa fare propaganda su un tema che spesso è vissuto inmaniera contraddittoria dall'opinione pubblica italiana troppe volte 'tirataper la giacca' in maniera scientifica e ignominiosa dalla classe politica tutta.E' l'ennesima burla di un comico o è il tentativo di provocare un'ancora più durareazione della popolazione stremata dalla crisi e dalla spesso sterile classepolitica?

Questo non è dato saperlo, ma quello che è chiaro è che Grillo puntatutto sull'antieuropeismo in vista delle elezioni europee. E sarà in buonacompagnia: è, infatti, sulla stessa linea antieuropeista della Lega Nord e dellanuova Forza Italia di Silvio Berlusconi che in maniera più velata contesta all'Europatutti i vincoli cui l'Italia e sottoposta.



L'altra questione è il Parlamento incostituzionale. È stato un ex Parlamentare e docente di Diritto Pubblico all'Università diMilano, l'Avv. Felice Besostri, a sollevare davanti alla Corte Costituzionale l'incostituzionalitàdel Porcellum.

Il Porcellum, infatti, non prevedendo soglie, superata la quale si otterrebbe ilpremio di maggioranza, rende, di fatto, il Parlamento non rappresentativo dellavolontà popolare; ma come si può ritenere incostituzionale il Parlamento,previsto dalla costituzione, in virtù della elezione dei suoi membri attraversola legge elettorale (legge ordinaria) dichiarata, successivamente,incostituzionale?

Anche questa risposta, a noi tutti, non è dato saperla, ma a Grillo, di certofarebbe bene un ripasso di Diritto Costituzionale: la lotta politica, infatti,necessita di limiti oltre cui sarebbe necessario non spingersi.