E' come se a un certo punto il mondo si fosse svegliato di colpo dal suo torpore e dinanzi a quella foto impietosa avesse compreso! Ci voleva il corpo di un bimbo siriano riverso senza vita sulla battigia di una spiaggia turca a scollare dall'indifferenza un Europa incapace di trovare una soluzione condivisa. Una minuscola maglietta rossa a fare da detonatore politico per una causa che ormai stringe fisicamente in una morsa il vecchio continente.
I migranti sono ovunque, assiepati a Calais sulla manica, stipati nelle isole greche di fronte la Turchia, nelle piazze di Budapest. Arrivano dal mare dalla terra, tra poco forse anche dal cielo!
Ancora l'Italia tagliata fuori
La disperazione si sa è più forte della speranza e ancor più della ragione e non basteranno frontiere geopolitiche a fermarla, figuriamoci poi quel numero scritto dai cechi sulla pelle di 241 rifugiati, richiamo ad un passato che non è passato mai e che sembra rimandare a future prove di guerra in Europa! Cosa fare allora dinanzi a questa migrazione di massa e alla tragedia umana che si porta dietro?
Nei giorni scorsi Germania, Francia e Italia hanno condiviso un documento con il quale chiedevano all'Unione Europea un più efficiente sistema di concessione del diritto di asilo, controbilanciato da un altrettanto efficiente politica dei rimpatri, un azione congiunta che lasciava ben sperare in un inserimento dell'Italia nella stanza dei bottoni europea, da sempre appannaggio solo di Francia e Germania, un entusiasmo però durato lo spazio di una notte. Il giorno dopo Merkel ed Hollande sono tornati a giocare da soli la loro partita, presentando all'Europa una proposta firmata a quattro mani per un equa ripartizione di migranti tra stati membri, con meccanismi permanenti e obbligatori. E' un po' come ricordare una volta di più chi è che comanda!
In fondo l'immigrazione è sostenibile
Intanto a rendere ancor più complicato il momento, come se non c'è ne fosse bisogno, ci sono non solo i migranti già approdati in Europa, ma anche quelli che verranno. Entro dicembre l'Onu stima che in tutta l'Unione europea si registreranno almeno altri 130mila arrivi che si sommerebbero ai 340mila già arrivati nei primi 8 mesi, cifre impressionanti, ma forse meno di quanto sembri. L'Unione a 508milioni di abitanti divisi tra 28 Paesi, 470mila migranti rappresenterebbero lo 0,08% della popolazione, siamo davvero davanti un invasione?