L'Europa, di fatto, non riesce a trovare mai una soluzione condivisa sui problemi importanti. A testimoniarlo l'ennesima bagare tra Stati membri sull'urgente questione dell'immigrazione. La cancelliera tedesca, Merkel, e il presidente francese, Hollande, si sono riuniti ieri a Berlino in un vertice bilaterale, al termine del quale, durante la conferenza stampa, non hanno fatto altro che attaccare Italia e Grecia, in quanto troppo lente nell'attivazione dei centri di registrazione.
I due leader, inoltre, hanno ribadito con forza che il riconoscimento deve avvenire nel Paese dove gli immigrati sbarcano.
E se Francia e Germania, in sostanza, scaricano il peso maggiore sugli italiani e i greci, la Gran Bretagna, attraverso il vice ministro per l'Immigrazione, James Brokenshire, fa sapere che attiverà qualsiasi misura, possibile e immaginabile, affinché un immigrato clandestino non possa trovare: un lavoro, un affitto e un auto nel Regno Unito.
Ancora più radicale ed estrema la soluzione anti-immigrazione attuata in Ungheria. Per volere del primo ministro, Viktor Orban, si sta ultimando lungo il confine con la Serbia un muro per impedire fisicamente il passaggio degli immigrati provenienti dal Medio Oriente e dall'Africa.
... e in Italia?
Le cose in Italia vanno davvero male. In sostanza, il Bel paese sta diventando una zona franca dove gli immigrati credono di poter fare qualsiasi cosa.
Pretendono, si lamentano e protestano per le condizioni dei centri di prima accoglienza, creando spesso disagio e disordine pubblico, come dimostrano alcuni recenti episodi. Nel centro di accoglienza di Chiaromonte, paesino in provincia di Potenza, è scoppiata una rivolta che ha turbato talmente la cittadinanza che ha spinto il sindaco, Valentina Viola, a chiedere al prefetto di poter chiudere il centro.
Ieri mattina, viale Fulvio Testi, alle porte di Milano, è stato invaso da una folta schiera di immigrati che protestavano per le condizioni del centro di accoglienza di Bresso. Oltre a protestare chiedevano: 'documenti e lavoro'. Episodi che dovrebbero far riflettere i politici perché va bene l'accoglienza, ma bisogna salvaguardare, in ogni caso, l'ordine pubblico.
Dunque, per una volta i politici italiani dovrebbero avere il coraggio di usare il 'pugno di ferro', perché il compito di chi sta al Governo è quello di risolvere le questioni pratiche e non alimentare odi e isterismi, o false speranze negli immigrati.