I Cinque Stelle A ottobre aveva superato il 27% del consenso degli italiani, ma oggi per il movimento di Beppe Grillo le cose sembrano non andare per il verso giusto. Insomma, la tendenza sembra sia stata invertita ed oggi pare al ribasso, stando almeno ai sondaggi.  E così, forse anche a causa dell'appoggio incondizionato al Ddl Cirinnà, il M5S va sotto. Una emorragia senza precedenti e che fa preoccupare anche i vertici del partito.

  E non si tratta di una percentuale risibile, tutto al contrario: rispetto ad ottobre dell'anno scorso quando i 'grillini' erano quasi arrivati a pareggiare il conto con il Pd oggi il 'Movimento' per antonomasia lascia sul campo circa il 2%  dei consensi elettorali.   

M5S: una emorragia  da 1 milione di voti in 3 mesi

L'accusa di una parte dell'elettorato è precisa: una deriva a sinistra da parte di Di Maio e company.  Un comportamento che sembra non  aver riscosso il gradimento di parte del  popolo pentastellato. Lo scorso mese di Ottobre, Grillo e compagni erano arrivati ad un potenziale 26,6% per cento dei consensi elettorali, stando almeno a quanto riferivano i sondaggi.

Oggi secondo i rilevamenti condotti da Ixè, il M5s si attesterebbe attorno al 24,7%, vale a dire un 1,9% in meno rispetto ad appena tre mesi fa. Se si considera che gli elettori italiani per la Camera dei Deputati sono 47 milioni 160 mila 244 (fonte Ministero dell'Interno) il conto è presto fatto: 896 mila voti in meno. Si tratta pur sempre di suffragi  potenziali visto  che parliamo di sondaggi e non di dati reali. Tuttavia, considerando  che alcuni istituti davano il M5s sempre  alla fine dello scorso anno sopra il 27 per cento, non è azzardato dire che il Movimento di Beppe Grillo potenzialmente abbia perso in tre mesi qualcosa come  1 milione di voti.  

Secondo gli ultimi rilevamenti pare che ad abbandonare in massa il M5S siano quegli elettori di centrodestra che stanchi di Berlusconi e della Lega Salviniana credevano di aver trovato una "valvola di sfogo" nel Movimento.

Ma probabilmente l'appoggio al Ddl Cirinnà ha giocato un brutto scherzo ai 'grillini'. Tant'è che in rete, sul profilo stesso del leader del M5S, non mancano  critiche.  Ma anche chi pur essendo di sinistra non vede di buon occhio un appoggio sottobanco al Pd potrebbe optare per l'astensionismo anziché votare il movimento di Beppe Grillo.