La fretta di dare una notizia tanto attesa, l'entusiasmo per un risultato invero solo auspicato, ci hanno indotto a pubblicare questa mattina una notizia non veritiera. Avevamo scritto che era valido il numero di firme raccolte per i quattro quesiti referendari sulla scuola, omettendo di verificare quanto erroneamente appreso da una nostra personale fonte di informazione. “Gli errori rendono l'uomo amabile” disse Goethe e la voglia di informare puntualmente tutti i nostri lettori ci impone di pubblicare immediatamente questa rettifica.

La validità delle stesse sarà resa nota dalla Corte di Cassazione solamente dopo quest'estate. Dopo questa inderogabile premessa, con la quale chiediamo scusa a tutti i nostri lettori, vediamo ora come stanno le cose.

L'iter verso la consultazione referendaria

Per ristabilire la verità e fare il punto sulla situazione del referendum contro la legge 107, ricordiamo come lo scorso 7 luglio siano state depositate ben 2 milioni di firme presso la Corte di Cassazione riguardanti i quattro quesiti referendari. Qualora fossero riconosciute valide andremo alle urne per abrogare la discrezionalità dei dirigenti scolastici nella scelta dei docenti, per cancellare i finanziamenti alle scuole private, per togliere la preferenza per l'attribuzione dei bonus premiali e per l'eliminazione del numero minimo di ore per l'alternanza scuola lavoro.

Il tutto a condizione che la Consulta li giudichi ammissibili, questione che dovrà essere risolta entro il prossimo mese di febbraio del 2017.

Ottimismo giustificato

Indubbiamente, l'esito della raccolta per la quale si sono mobilitati insegnanti e semplici cittadini è stato molto brillante. Il numero minimo per ottenere il via libera è stato superato di ben 4 volte, circostanza questa che induce all'ottimismo. Basta infatti che la Corte decreti la validità del 25% della raccolta per affrontare il passaggio successivo alla Consulta sull'ammissibilità. Se proprio vogliamo puntualizzare possiamo dire che sarebbe stata una grande idea inserire un quinto quesito: l'abrogazione di quel comma 131 che turba i sonni dei precari rimasti ancora nelle diverse graduatorie.

Su questo fronte attualmente si sta conducendo in parlamento una battaglia con emendamenti presentati dalle principali forze di opposizione al governo. Aldilà di tutto ciò rimane fermo un punto: l'intera legge 107 dovrà essere soppiantata da una legge di vera riforma scolastica da parte di un prossimo governo che non sia animato da spinte autarchiche e liberiste.