È l’ultima novità del Ministero della Salute di cui in un mondo popolato da sette miliardi di abitanti si sentiva davvero la mancanza, si tratta del Fertility Day, sì avete capito bene. Una giornata dedicata al concepimento e alla fertilità che fa quasi eco al più famoso #familyday.
Sul sito del ministero della salute la “celebrazione” è stata fissata il 22 settembre 2016 “per richiamare l’attenzione di tutta l’opinione pubblica sul tema della fertilltà e della sua protezione.” Ma c’è anche un sito dedicato alla Giornata, www.fertilityday2016.it, a oggi ancora non attivo, che conterrà tutte le notizie sugli eventi e la mappa dei Comuni che aderiranno all’iniziativa.
Sempre sul sito del ministero si specifica che “sarà possibile condividere sui social i messaggi chiave per la prevenzione dell’infertilità attraverso le cartoline del #fertilityday e giocare con il #fertilitygame, un gioco per ragazzi sui comportamenti che limitano la fertilità.”
Alcuni di questi messaggi sono già in rete. Vanno da “Datti una mossa, non aspettare la cicogna!” a “La bellezza non ha età, la fertilità sì.” Slogan che non si vedevano dal ventennio fascista, quando Mussolini, affamato di nuove reclute da macellare nei suoi maldestri tentativi coloniali e bellici, ripeteva “Un popolo ascende in quanto sia numeroso” e apriva l’Opera Nazionale per l’Assistenza alla Maternità e all’Infanzia, perché “il governo fascista protegge e incoraggia in tutti i modi l’aumento della popolazione.
Esso colpisce con una tassa i celibi; favorisce con l’esenzione dalle tasse e premi di varie specie le famiglie numerose.”
In attesa della tassa sui celibi, la rete intanto si è scatenata. “Oggi non voglio pensare al ministro Stupidin e al suo #aprilegambeday e/o #imbecillityday” scrive Jole Stanga sul suo profilo. Per altri si tratta di un ritorno al Medioevo in piena regola e che in sostanza il governo non comprende che nel 2016 quello che le donne fanno del loro utero è affar loro e non “cosa” di stato, e che anziché colpevolizzare chi non si riproduce, sarebbe semplicemente opportuno rendere la vita di chi è già madre o lo vuole diventare meno difficile di quanto non sia. Due sole parole, asili nidi, prezzi accessibili?
Parlando a Rtl 102.5 il Presidente del Consiglio dichiara: "Non sapevo niente della campagna del Ministero, non l'avevo vista, avevo problemi più importanti da seguire. Certo non conosco nemmeno un amico che fa un figlio perché ha visto un cartellone, se vuoi creare una società che scommette sul futuro devi creare le condizioni strutturali, gli asili nido, i servizi, creare lavoro. Nei paesi dove si fanno figli non credo che sia per effetto di una campagna". Una magra consolazione in un Paese dove non si affronta lo scottante tema delle adozioni per esempio e il tema della fecondazione assistita su cui già nel 2014 la Corte Costituzionale ha sancito l'illegittimità del divieto di fecondazione eterologa previsto dalla legge liberticida n.40 del 2004.