Nel corso degli anni ha preso sempre più piede l'abitudine di celebrare con una giornata dedicata tutto ciò che può essere a rischio. Ed ecco che nel calendario delle date da ricordare, ritroviamo che quasi quotidianamente c'è una "giornata" da celebrare. Si passa infatti dalla celebrazione della Terra al risparmio energetico, perfino alla celebrazione della curiosa giornata dedicata alla salvaguardia delle rane.

Cos'è il Fertility Day

A questo lungo quanto fitto calendario di celebrazioni occorre aggiungere il 22 settembre il Fertitity Day. Si tratta di una campagna del ministero della Salute pensata per sensibilizzare le coppie sul delicato tema della fertilità.

Un modo, insomma, per incentivare le coppie a procreare, contrastando così il preoccupante e crescente tasso di denatalità.

Già, perché il fatto che in Italia non si facciano più figli, non solo è un dato preoccupante da un punto di vista sociale, ma soprattutto economico. Altrimenti, chi pagherà le nostre pensioni future?

Le critiche e le proteste mosse all'iniziativa

Motivazioni a parte, la cosa da registrare al riguardo è la grande ondata di proteste e polemica che ha sollevato l'iniziativa governativa. Sono tanti, anche troppi gli italiani che proprio non hanno gradito una tale ingerenza statale in questioni così delicate e private, che dovrebbero atteneresolo e soltanto ai singoli individui.

Negli spot e manifesti pubblicitari - utilizzati per promuovere la campagna così come le quattrotavole rotonde organizzate sul tema nelle città di Roma, Bologna, Padova e Catania il 22 settembre - che stanno infuocando la polemica, si vede ad esempio una ragazza tenere in mano una clessidra con accanto un messaggio che dice: "La bellezza non ha età, la fertilità sì".

Parole che colpiscono dritte al cuore di quelle tante donne o uomini che a causa della mancanza di una stabilità economica, o anche per patologie mediche varie, non possono avere figli o aspettano momenti propizi per farli. Ma sulle cartoline del Fertility day, che stanno girando in questi giorni, si vedono altri slogan che lasciano veramente molto perplessi se non addirittura interdetti, come: "la fertilità è un bene comune" o anche "datti una mossa, non aspettare la cicogna".

Frasi che sebbene - ce lo auguriamo - siano state pensate, autorizzate e pubblicizzate con le migliori intenzioni, riecheggiano periodi storici ormai lontani, quando si incitavano le donne ad avere figli per la patria. Ma il ministro della salute replica dicendo che i tratta solo di informazione.

Tra e critiche più taglienti registrate fa discutere molto quella del noto scrittore Roberto Saviano, che attraverso un posto pubblicato su un noto social network ci fa sapere che: "Il fertility day è un insulto a tutti, a chi non riesce a procreare e a hi vorrebbe ma non ha lavoro". Parole che sintetizzano il pensiero di molti di noi.