Una nota canzone di Gabry Ponte dice: "Di Battisti e Mogol, del FestivalBar, ma che ne sanno i 2000. Di quando c’era il walkmane Fiorello al Karaoke. Dei Nirvana e dei Guns della musica dance, ma che ne sanno i 2000."
È il caso di chiederci davvero cosa ne sanno le nuove generazioni delle cose sopra elencate, visto che sono cresciuti a colpi di like, followers e video su internet.
I nostalgici rimpiangono gli anni d'oro, in cui tutto era una scoperta. Ad oggi per ogni minima cosa, con un click abbiamo tutto a portata di mano, un hotel un treno, la spesa, una canzone che ci piace o addirittura tutto ciò che ci interessa della persona che vorremmo conoscere.
Io nata nel 1990 da un lato rimpiango i vecchi tempi, ma comprendo che non si può rimanere fermi, il mondo è in continua evoluzione e così tutto si evolve, compresi i vecchi metodi e l'avanzare della tecnologia.
Un tuffo nel passato ed il futuro che verrà
Un tempo durante l'adolescenza molti di noi, affidavano i propri pensiero su un diario, il classico diario segreto che io tengo ancora gelosamente.
Si scriveva molto di più, ogni volta che si tornava a casa, si voltava pagina e si aggiornava la nostra giornata, le nostre prime cotte, i nostri amori o semplicemente si metteva per iscritto uno sfogo, oggi sostituto dal blog o al massimo si scrivono due parole, a volte anche affrettate date dal momento sul social di torno, spesso creando anche una discussione nella discussione nei vari commenti. Affidiamo le nostre gioie ed i nostri dolori, i nostri stati d'animo agli occhi di tutti, come se non ci fregasse più nulla di restare soli, chiusi nei nostri pensieri. Ancora, per cercare la canzone che passavano in radio, quando la tecnologia ancora non era al passo con i tempi, esisteva il tam tam di persona in persona, oppure dovevi aspettare di beccare la radio nel momento giusto, mentre lo speaker diceva il titolo di quella canzone che tanto ci piaceva.
Vogliamo parlarne oggi come funziona? Apriamo una delle tante applicazioni sul nostro smartphone e in pochi secondi sappiamo tutto, vita morte e miracoli di quella canzone che abbiamo ascoltato per poco tempo, ma che ci è entrata nelle testa così in fretta ed il gioco è fatto. La nota più dolente è la conoscenza delle persone, da ieri ad oggi sono cambiati tanti modi di fare. Una volta per vedere la persona che ci piaceva, si aspettava la domenica dopo per rincontrarla nei luoghi di svago frequentati dai giovani. Si passava davanti, con la testa bassa per la timidezza o si faceva i vaghi per non farci scoprire. In alcuni casi per sapere chi fosse, si cercava tramite i nostri amici, amici di amici.
Per fare nuove amicizie bastava chiedere se ci facevano giocare con loro e nascevano le più belle amicizie che ancora oggi durano. Oggi basta sempre frequentare i social, serve avere qualche amico in comune, un like alle foto, si apre una chat ed il gioco è fatto. Volete metterlo a confronto con i metodi di prima, quando per chiedere il numero a volte bisognava addirittura chiamare a casa, dove in molti casi, rispondeva il genitore?
I tempi passati sono poesia. È pura nostalgia per chi li ha vissuti. La tecnologia sull'essere umano ha avuto un impatto clamoroso. C'è da ammettere che su molte cose, l'utilizzo di internet e oggetti tecnologici sono stati un bene, per velocizzare molte cose nel mondo del lavoro, per la medicina o semplicemente per metterci in contatto velocemente con delle persone lontane.
Addirittura, possiamo programmare le nostre giornate in base ai servizi offerti dalle tecnologia. Una cosa che ritengo positiva è come i nuovi strumenti tecnologici tengano compagnia alle nuove generazioni di over, che pur non sapendo usare gli smartphone o i tablet, vogliono imparare a tutti i costi, per far passare più in fretta le loro giornate e per non sentirsi più soli, ma che a differenza vedono passare i loro pomeriggi più veloci rispetto a prima.
I ragazzi di oggi, sono tecnologici a volte dipendenti, ma in fondo che colpa ne hanno, se sono nati nell'era più tecnologica di sempre e se alcuni metodi sono ormai storia? Però, sarebbe bello far rivivere il passato, anche solo per far conoscere le emozioni provate da noi generazione degli anni 90 e metterli nella condizione di cavarsela anche quando la tecnologia scarseggiava.