Il governo Renzi sta varando le riforme necessarie alla crescita e allo sviluppo economico e lavorativo dell'Italia, e dopo la presentazione durante la conferenza stampa del 12 marzo, delle misure della legge delega per la Riforma del Lavoro 2014, il Job Act, e l'annuncio dell'aumento da maggio di 80 euro mensili nella busta paga dei dipendenti, attualmente senza copertura finanziaria, per favorire il potere d'acquisto dei consumatori italiani, il Cdm sta varando una significativa riforma sugli ammortizzatori sociali.
Il Fatto Quotidiano ha reso noto che tra le misure della legge delega che il Cdm presenterà al Parlamento, più precisamente nell'ultima pagina della scheda di sintesi della legge, il capitolo dedicato alla "Delega in materia di conciliazione dei tempi di lavoro con le esigenze genitoriali", prevede l'introduzione della Tax Credit, che porterebbe sgravi fiscali per le aziende che assumo le donne con figli minori a carico e con un reddito familiare medio basso, e l'abolizione del bonus di detrazione per il coniuge a carico di 800 euro all'anno per i redditi fino a 15 mila euro, e di 690 e i 720 euro per i redditi tra i 15 mila e 40 mila euro.
L'eliminazione dell'ammortizzatore sociale sostituito dalla Tax Credit sta sollevando molte polemiche tra le parti sociali, le associazioni di categoria e tra i contribuenti che hanno usufruito del bonus mensile di 65 euro, e questa volta ad insorgere è anche il Vaticano. Infatti, secondo il quotidiano l'Avvenire, che risponde alla CEI, la misura in programma dell'esecutivo dell'eliminazione del bonus sociale di 800 euro per il coniuge a carico, è considerata dal mondo cattolico un altro passo indietro verso la tutela della famiglia e non favorirebbe in nessun modo le pari opportunità nel mondo del lavoro.