Il MoVimento 5 Stelle ha preso poco più del 20% in queste elezioni europee, un risultato che ha lasciato l'amaro in bocca a tutti gli attivisti e ai simpatizzanti di Beppe Grillo, oggi presi di mira dagli sfottò del PD, trionfatore alle urne con il 40% dei voti (dal #vincianonoi del M5S al #vinciamopoi del PD). Una voce sta girando in queste ore nel web: Beppe Grillo lascia il MoVimento 5 Stelle.
Cosa c'è di vero?
Ribadiamo che trattasi di rumors, quindi non si hanno conferme, possiamo solo riflettere sugli indizi di questo fatto che sarebbe clamoroso ma forse neanche tanto...
Intanto c'è da dire che già mesi fa il leader dei pentastellati disse che in caso di insuccesso in queste elezioni europee si sarebbe tirato fuori dai giochi, anche se comunque già più volte dichiarò simili intenzioni. "Andiamo in Europa e vinceremo le elezioni: il MoVimento o vince o perde. E se gli italiani decidono che non ci vogliono io prenderò una decisione diversa, se ho sbagliato lascio": questo quanto detto già a gennaio.
Ma veniamo ad oggi, lunedì 26 maggio 2014, il giorno dopo questa debacle elettorale che i grillini di sicuro non si aspettavano.
Come riportano diversi organi di informazione, in casa M5S sembra esserci un vero terremoto interno, con Beppe Grillo che, uscendo da casa sua a Genova ha mimato il gesto di una coltellata e poi si è recato presso la sede della Casaleggio Associati di Milano per discutere di non si sa cosa: forse del suo abbandono del MoVimento? Attendiamo notizie ufficiali.
Notizie che però non sembrano venire ancora dal blog beppegrillo.it, che ad oggi alle ore 12.00 non appare ancora aggiornato coi risultati delle elezioni europee, ma con in prima pagina un post dello stesso Grillo, una poesia dello scrittore inglese Rudyard Kipling, che anche Gramsci citò ai tempi, a corollario del personale ringraziamento del leader genovese ai quasi 6 milioni di elettori M5S.
Tra le voci che girano in queste ore, l'addio di Beppe Grillo al MoVimento 5 Stelle viene dato forse come troppo certo: la delusione per una chiara sconfitta è forte (comunque il M5S è il secondo partito d'Italia, anche se ha perso parecchio rispetto alle politiche del 2013) ma riteniamo che dare già Grillo come "partente" è forse frettoloso... non possiamo che aspettare l'evolversi delle cose.
Queste le parole di Alessandro Di Battista, altro esponente di spicco del MoVimento 5 Stelle: "il cambiamento culturale è più lento del previsto ma è inarrestabile - scrive il politico sul suo profilo facebook - sono momenti duri e vanno vissuti tutti, fino in fondo. Non mollerò certo adesso. Le delusioni possono anche darti più forza se credi in quel che fai. Credo fermamente che il M5S andrà al governo. Continuerò a restituire i soldi e a fare il portavoce".