È stato reso noto il rapporto stilato dalla Commissione Intelligence del Senato degli Stati Uniti, che proverebbe l'uso di tortura da parte della Cia durante gli interrogatori agli arrestati come presunti terroristi in seguito agli attacchi dell'11 settembre 2001. I membri dell'intelligence americana avrebbero torturato i prigionieri di al-Qaeda con metodi che sono andati ben oltre i limiti legali.
Il rapporto conterrebbe numerose informazioni sulle tecniche di tortura utilizzate dalla Cia nelle prigioni segrete in Europa e Asia, tra cui l'ormai noto waterboarding, ovvero l'annegamento simulato, la privazione del sonno, abusi sessuali e altri dettagli mai rivelati prima. Secondo il rapporto tra le vittime che avrebbero subito torture, una su cinque era tenuta in stato di detenzione per sbaglio. Si legge 'Una su cinque, in particolare, era detenuta per un errore di identità o a causa di cattive informazioni di intelligence'.
Immediato il commento del presidente americano Obama, il quale afferma 'Si spera che il rapporto aiuti a lasciare alle spalle questi metodi, che sono contrari e incompatibili con i valori del nostro Paese e che hanno danneggiato significativamente l'immagine dell'America e la sua posizione nel mondo e hanno reso più difficile perseguire i nostri interessi con alleati e partner'.
Infatti il presidente Barack Obama aveva inequivocabilmente messo al bando la tortura quando ha assunto l'incarico, sostenendo che 'uno degli strumenti più efficaci per combattere il terrorismo è tenere gli americani al sicuro è rimanere fedeli ai propri ideali. Continuerò ad usare la mia autorità di presidente per assicurare che non faremo mai più ricorso a questi metodi'.
Sembra che la Cia abbia ingannato la Casa Bianca sulla natura, l'ampiezza e i risultati di tecniche brutali che venivano utilizzate. Nel rapporto si legge che 'la Cia ha ripetutamente fornito informazioni inaccurate al Dipartimento per la giustizia, ostacolando un'appropriata indagine legale sui metodi di interrogatori utilizzati nell'ambito del Programma di detenzione dell'agenzia'.
Ora si teme per la sicurezza degli americani. Infatti se da un lato l'amministrazione Obama si è da subito dimostrata favorevole alla diffusione del rapporto, contro la pubblicazione si era schierato anche il capo della commissione intelligence della Camera, il repubblicano Mike Rogers, secondo il quale la diffusione del rapporto metterà in pericolo la vita di americani all'estero. 'Inciterà alla violenza e probabilmente costerà la vita a qualcuno' ha affermato.
Il contenuto del rapporto potrebbe innescare un'ondata di sentimenti antiamericani: per questo si stanno ampliando le misure di sicurezza presso le ambasciate e le postazioni militari degli Stati Uniti nel mondo. L'inchiesta sui programmi di detenzione e sulle tecniche d'interrogatorio dei sospetti terroristi si è protratta per sei anni, costando 50 milioni di dollari e producendo come risultato un rapporto di oltre 6000 pagine, di cui, le 480 rese note sono solo il sommario.