Visita storica a Cuba: dopo aver ospitato pochi giorni fa Papa Francesco e il Patriarca Kirill, i prossimi 22 e 23 marzo il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama insieme alla first lady Michelle si recherà in visita ufficiale a Cuba. E' la prima volta dopo 90 anni che un presidente americano mette piede nell'isola caraibica. L'ultimo fu Calvin Coolidge, che nel lontano 1928 incontrò l'allora leader cubano Gerardo Machado.
Come già anticipato dai media, il viaggio viene confermato su Twitter dallo stesso Obama. "Le differenze fra noi e loro sono ancora evidenti, ma mi impegno personalmente a sollevarle. L'America tutelerà sempre i diritti umani in ogni parte del pianeta". Obama, oltre a Raul Castro, incontrerà i membri della società civile, gli imprenditori e anche i dissidenti che contestano le politiche del governo caraibico.
Il Presidente cubano ha salutato positivamente la visita del collega statunitense, sottolineando come azioni simili non possano che portare beneficio e miglioramenti nei rapporti fra i 2 stati, dopo più di 50 anni di tensioni.
Il viaggio è il risultato del disgelo fra i 2 paesi che dalla fine del 2014 hanno ricominciato a collaborare, con la riapertura delle rispettive ambasciate e con il ripristino dei voli commerciali. Resta ancora l'embargo economico che resiste dal 1962, ma Obama a riguardo non ha potere alcuno. Spetterebbe al Senato a maggioranza repubblicana eliminarlo, ma difficilmente verrebbe votata una risoluzione in tal senso, nonostante venga da molti definita un'eredità di una politica fallita.
Marco Rubio e Ted Cruz non ci stanno
Intanto scoppiano le polemiche in USA: i candidati alle primarie repubblicane di origine cubana, Ted Cruz e Marco Rubio, contestano aspramente la decisione di Barack Obama di recarsi a Cuba.
Il primo considera un errore andarci con Castro ancora al potere: " Sono deluso e dispiaciuto, ma non sbalordito. In realtà me l'aspettavo". Il secondo è molto più duro nei commenti. "Se fossi presidente non avrei mai preso in considerazione di affrontare un viaggio così, se non per motivi straordinari: il governo cubano, nonostante le aperture riscontrate in questo anno e mezzo, rappresenta ancora quello che è sempre stato, un regime dittatoriale e repressivo.