Venerdì mattina il gigante farmaceutico Pfizer ha annunciato di aver disposto il controllo sulla distribuzione dei suoi prodotti per assicurarsi che non vengano più utilizzati nelle esecuzioni capitali. La multinazionale si allinea, così, con le 20 maggiori compagnie farmaceutiche americane ed europee, che hanno già adottato il blocco per ragioni morali o economiche.

L'annuncio di uno dei leader mondiali nel mercato farmaceutico di allinearsi, potrebbe essere un duro colpo per la pratica dell'iniezione letale.

Secondo Retrieve, organizzazione che lotta per l'abolizione, negli Stati Uniti non sono più presenti rivenditori autorizzati di questi farmaci. Il fatto avrà sicuramente conseguenze sull'intero sistema dei 32 stati in cui la pena di morte è ancora in vigore.

Il blocco non segna l'abolizione della pena di morte

Si tratta di una decisione storica, ma non segna la fine della pena di morte negli USA - nel 2015 sono state eseguite 28 condanne a morte. Sicuramente negli ultimi cinque anni abbiamo assistito a un drastico calo delle esecuzioni, ma è il risultato soprattutto della difficoltà di procurarsi i farmaci per le iniezioni.

Negli ultimi anni sono sorti diversi problemi con le esecuzioni capitali negli USA - la vendita sottobanco di farmaci, esecuzioni mal riuscite o finite in tragedia ed esperimenti con nuovi farmaci. Fino a una decina di anni fa, le iniezioni letali venivano considerati il metodo "umano" per eseguire le condanne a morte. Questa viene provocata dalla combinazione di 3 farmaci - il Tiopental sodico, un barbiturico per indurre il coma, seguito dal pancuronio e dal cloruro di potassio.

L'aumento dei controlli sulle esportazioni di questi farmaci dall'Europa e i problemi tecnici di produzione, però hanno innescato una serie di eventi a cascata che evidenziano oggi problematiche più gravi. Alcuni stati, come il Texas, la Georgia e il Missouri, si sono rivolti a laboratori artigianali e rivenditori non autorizzati per l'acquisto di Tiopental sodico o altri farmaci sperimentali con risultati disastrosi.

Nel 2014 durante l'esecuzione di Joseph R. Wood III in Arizona, fu usato il midazolam e il condannato rimase cosciente per 57 minuti prima di morire.

Il fatto che una delle più importanti compagnie farmaceutiche abbia deciso di bloccare la vendita dei suoi prodotti per le esecuzioni, è un segnale importante anche per la lotta contro la pena di morte negli USA. Considerando, inoltre, il calo di esecuzioni negli ultimi anni, c'è sicuramente molto ottimismo.

Calo però, non significa abolizione. Ci sono ancora Stati come lo Utah, in cui è stato reintrodotto il plotone di esecuzione per le condanne a morte; altri Stati hanno ricorso alla sedia elettrica o alle camere a gas.