In vista del referendum sulla Brexit che si terrà in tutto il Regno Unito il 23 giugno un sondaggio ha provato a fotografare cosa pensano i cittadini di vari Stati membri dell'Unione Europea e del suo funzionamento: l'obiettivo era capire quali sono le cose che secondo i cittadini vanno bene e quali invece andrebbero cambiate.

La rilevazione è stata condotta dal Pew Research Center intervistando alcuni cittadini a campione residenti nei Paesi considerati tra i più rappresentativi per il loro peso in termini di importanza e di PIL, Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia, Spagna, Polonia, Olanda, Repubblica Ceca, Ungheria e Grecia.

Dal sondaggio è emerso che i pareri della gente comune sono molto contrastanti; ci sono gli europeisti convinti e ci sono coloro che assolutamente vorrebbero la fine dell'Unione, ma c'è una grande maggioranza di persone che vorrebbe continuare ad essere parte della famiglia europea, ma cambiando alcuni provvedimenti considerati troppo limitanti la sovranità della propria Nazione.

La crisi migratoria

La stragrande maggioranza dei cittadini europei pensa che la crisi dei migranti seguita alle guerre in Siria ed in Iraq non sia stata gestita bene e che bisognerebbe aumentare i controlli alle frontiere e selezionare meglio all'ingresso per accogliere solamente chi ha davvero bisogno di aiuto e protezione internazionale e respingere che non è idoneo.

La paura dei migranti non è dovuta a sentimenti di razzismo ed intolleranza, quanto all'allarme per i terroristi islamici che già hanno dimostrato di sapersi infiltrare tra la marea umana dei rifugiati per compiere attentati in Europa; in Grecia il 94% della popolazione è contraria ad accogliere più migranti e questo perché è il Paese maggiormente toccato dalla crisi, ma sono contrari ad una maggiore accoglienza anche il  63% degli olandesi, l’88% degli svedesi, il 77% degli italiani, il 75% degli spagnoli, il 70% dei britannici e dei francesi ed il 67% dei tedeschi.

L'austerity

Anche le scelte di politica economica di austerity hanno alimentato di molto l'euroscetticismo: la maggioranza dei cittadini pensa che l'austerity sia stata eccessivamente penalizzante e che ora bisognerebbe dare più spazio alle politiche per la crescita, che sono molto meno vincolanti.

In questo caso ad essere contrari alle politiche di austerity sono il 92% dei greci, ma anche il 68% degli italiani, il 66% dei francesi, il 65% degli spagnoli, il 59% degli svedesi, il 55% dei britannici, il 49% degli olandesi e il 48% degli ungheresi; gli unici ad appoggiare le scelte economiche di Bruxelles sono i tedeschi.

Dai risultati del sondaggio quindi l'esito del referendum sulla Brexit a favore della permanenza nell'Unione Europea non è così scontato.