L'Europa sta alla finestra e guarda con interesse ciò che accadrà il prossimo 23 giugno in Gran Bretagna. In quella data i cittadini britannici saranno chiamati a decidere se restare nell'Unione Europea oppure se attuare la cosiddetta Brexit, ovvero l'uscita dall'Unione. Delle sue conseguenze ci siamo già occupati in passato, ma adesso pare che non ci saranno ripercussioni soltanto sulla Gran Bretagna, ma anche sulla sopravvivenza della Comunità Europea stessa.

Il sondaggio di Pew Research

L'istituto sondaggistico internazionale Pew Research da anni si sta occupando del grado di approvazione dei cittadini europei nei confronti dell'UE.

Dall'ultima rilevazione effettuata su 10 Stati dell'Unione Europea è risultato che l'ondata di euroscetticismo si sta diffondendo molto rapidamente. Se fino a 1-2 anni fa gli euro-favorevoli erano di gran lunga superiori agli euroscettici, adesso siamo all'incirca al 50 e 50, come se l'Europa volesse guardare verso l'UK per vedere cosa accade se uno dei Paesi fondatori esce dall'Unione.

Stando al sondaggio di Pew Research, al momento in Grecia, Francia, Gran Bretagna e Spagna il 51% della popolazione è ancora favorevole all'Unione Europea, contro il 49% di contrari. In Italia i favorevoli sono un po' di più, 58% contro il 39% di contrari e i restanti sono indecisi. Paradossalmente in Germania, il Paese che più di tutti ha peso politico nelle scelte europee, il numero dei favorevoli e quello dei contrari è quasi pari.

Lo stesso in Olanda. Solo in Polonia e Ungheria i favorevoli all'Unione sono più del doppio dei contrari, ma questo è ovvio dato che la ricchezza di queste popolazioni si è moltiplicata a dismisura dall'ingresso nella comunità europea.

E se la Gran Bretagna uscisse dall'Europa?

Il quadro adesso sembra chiaro: le principali potenze europee stanno alla finestra e guardano con interesse ciò che accade oltre Manica.

Se dovesse vincere il partito favorevole all'uscita, si vaglierebbero le conseguenze della Brexit. In quel caso gli effetti si avrebbero in parte nell'immediato, nell'arco di un solo anno, in parte sul lungo periodo di almeno 10-15 anni. Le principali potenze economiche europee controllerebbero gli indicatori economici e, qualora la Gran Bretagna ci guadagnasse dall'uscita dall'UE, potrebbero anche far sgretolare l'Unione facendoci tornare indietro di vent'anni. D'altro canto qualora i dati fossero negativi, oppure dovessero vincere i favorevoli alla UE, tutto rimarrebbe inalterato e, probabilmente, anche gli euroscettici potrebbero cambiare idea.