E' stato il Guardian a rendere nota la nuova strategia messa in piedi dagli Stati Uniti. Donald Trump starebbe tentando, infatti, in questi giorni, di incrementare la produzione di ordigni di piccole dimensioni per aumentarne la precisione e per rendere più usufruibile tale tipo di arma. Ma la vera novità che verrà ufficializzata, sembra, proprio a fine mese, riguarda l'introduzione di testate nucleari a bassa potenza in gran parte dei missili Trident D-5 situati nei 14 sottomarini statunitensi Ohio e nei 4 sottomarini inglesi Vanguard.

Lo scopo sarebbe quello di favorire gli attacchi atomici di precisione giocando sull'effetto sorpresa derivante dall'occultamento, in mare aperto, dei sottomarini. Ogni testata nucleare, grazie a questo nuovo potenziamento, avrebbe una forza 40 volte superiore a quella dell'esplosione di Hiroshima e ciò, a detta degli esperti, sarebbe già stato giudicato come assolutamente eccessivo.

Il messaggio del Presidente Donald Trump, secondo fonti interne al governo, è indirizzato proprio al leader asiatico Kim-Jong un: gli USA, con questa manovra, infatti, intendono dimostrare che bastano mini-testate nucleari per distruggere l'arsenale nordcoreano senza provocare la proliferazione radioattiva nelle zone limitrofe ed in particolar modo in Giappone ed in Corea del Sud.

Ma, la nuova strategia di Donald Trump sembra voler colpire in qualche modo anche la Russia di Vladimir Putin: con questa manovra, infatti, gli Usa dichiarano di essere disposti a diminuire la soglia nucleare. Perchè?

Proprio il 6 Gennaio scorso, Gorbachev, invitava Mosca e Washington a trovare un accordo per mantenere in piedi il traballante accordo Inf del 1987, nato per evitare una possibile guerra nucleare in Europa eliminando i cosiddetti euromissili. Proprio lo scorso 14 dicembre Putin aveva dichiarato che gli Stati Uniti, in realtà, starebbero già violando il trattato con le basi antimissile americane presenti in Romania ed in Polonia ed il Presidente Trump, a sua volta, avrebbe dichiarato che è la Russia a ricadere nei divieti del trattato Inf poiché possiede dei missili schierati sul confine con la Nato di gittata superiore rispetto a quella stabilita nel 1987.

Le recenti, preoccupanti, dichiarazioni degli USA

Ma sono proprio le recenti dichiarazione del consulente strategico degli Stati Uniti, Edward Luttwak, rilasciate a "Il Giornale" a destare preoccupazione: "bisogna bombardare subito la Corea del Nord", ha affermato, prima che lo faccia Kim-Jong un. A detta dello stratega americano, infatti, gli Stati Uniti non devono far nascere una guerra, ma devono solamente organizzare un'operazione aerea capitanata dalle strutture militari che non duri più di 30 minuti. Questa manovra, secondo Luttwak, basterebbe a distruggere l'intero arsenale della Corea del Nord e, di conseguenza, a risolvere qualsiasi tipo di problema con il dittatore asiatico. Sarà vero?