Il bilancio della rivolta scoppiata all'interno del carcere di Altamira, nel Nord del Brasile, è pesantissimo: si parla di almeno 57 morti totali tra le due fazioni criminali rivali e 16 vittime sono state addirittura decapitate. Secondo quanto ricostruito dalla Sovrintendenza dei Servizi Penitenziari, alcuni detenuti hanno preso d'assalto l'ala del carcere dove erano rinchiusi i membri del gruppo nemico. Le autorità hanno parlato di un attacco organizzato e pianificato anticipatamente dai detenuti che fanno parte del Comando Classe A, un gruppo criminale locale contro i detenuti che appartengo al gruppo noto come Comando Vermelho, una delle due principali organizzazioni criminali brasiliane, nata a Rio De Janerio: le due fazioni, da sempre rivali, si contendono il traffico di cocaina.

Durante l'agguato sono state prese in ostaggio delle guardie, quasi subito rilasciate dopo un negoziato, ed è stato appiccato un incendio. Il fumo ha invaso le celle e diversi prigionieri sono morti per asfissia. Il penitenziario di Altamira può contenere al massimo 220 detenuti ed al momento della rivolta ne ospitava 311.

La dinamica della rivolta

La rivolta è scoppiata alle ore 7.00 del mattino, ora locale, e si è conclusa poche ore dopo. Il governatore dello Stato di Para, Jarbas Vasconcelos, ha spiegato che sono state subito prese in ostaggio due guardie (liberate poco dopo) per dimostrare che si stava trattando di un regolamento di conti tra bande rivali e non di una protesta per le condizioni dei detenuti del carcere.

Alcuni membri del Comando Classe A hanno appiccato il fuoco nell'ala del carcere dove erano imprigionati alcuni esponenti della gang rivale ed è probabile che alcuni carcerati siano morti per asfissia, come rivelato dal portavoce del carcere, che ha aggiunto come probabilmente il numero delle vittime potrebbe essere più elevato di quanto sinora quantificato.

Un video circolato in rete ha mostrato le teste di alcuni detenuti decapitati ammassate contro un muro, nel mentre un carcerato ne fa rotolare una, calciandola ripetutamente con un piede come se si trattasse di un pallone da calcio. In un altro filmato si notano dei corpi privi di vita avvolti dal fumo nero e posizionati sopra un tetto mentre degli altri prigionieri si aggirano nei dintorni armati di machete.

Non si tratta in realtà della prima rivolta scoppiata all'interno del carcere di Altamira: solo a settembre dello scorso anno infatti sette prigionieri sono morti duranti degli scontri, attribuibili però, questa volta, a un tentativo di fuga andato male.