Secondo recenti studi oltre il 40 per cento della popolazione mondiale e circa il 30% di quella italiana soffre o ha sofferto di stitichezza. O almeno così credono. Ma se l'evacuazione si completa per tre volte alla settimana e senza particolari sforzi non si potrebbe parlare di tale disfunzione. In effetti, non tutti i disturbi legati all'anomala defecazione sono attribuibili alla stipsi, o alla costipazione.

Al riguardo, lo stress, lo stile di vita, nonché l'assunzione di lassativi stimolanti, come il Guttalax, che tra l'altro si è visto ritirare alcuni lotti dal commercio. E che dire dei potenti antidepressivi, che da poco hanno compiuto i primi settant'anni di vita, anche essi talvolta assunti in maniera scorretta, sarebbero alcune delle principali cause della stitichezza. È quanto afferma il professore Silvio Danese, responsabile del Centro per le malattie croniche intestinali dell’Istituto Humanitas di Milano e docente di Humanitas University, in una breve intervista rilasciata al Corriere della Sera.

Sintomi da non sottovalutare

L'evacuazione difficoltosa, talvolta incompleta e caratterizzata da feci dure, secche e a palline, sono alcuni segnali che non andrebbero assolutamente trascurati. E ancora, detti disturbi e disfunzioni possono essere accompagnati da fastidiosi gonfiori e dolori addominali. Al riguardo, i preziosi consigli del dottor Danese potrebbero aiutarci ad agire al meglio e con una certa celerità. In effetti, occorrerebbe consultare quanto prima il nostro medico di fiducia qualora si riscontrassero degli impedimenti, e soprattutto anche una minima presenza di sangue nel corso dell'evacuazione.

Evitare allarmismi

Secondo le indicazioni del professore, ogni tanto risulterebbe salutare cambiare certe abitudini alimentari.

Ad esempio, aumentando la quantità di fibre e acqua da assumere quotidianamente, accompagnata con una diminuzione drasticamente di grassi animali. Tuttavia, importanti segreti potrebbero essere svelati anche dal colore, dall'odore e ovviamente dalla consistenza delle feci. Tanto è vero che la Scala di Bristol suggerisce che le stesse dovrebbero galleggiare e non “puzzare”, altrimenti i segni di una cattiva alimentazione, masticazione e digestione sarebbero proprio lì, sotto di noi.

Infine, il professore Silvio Danese ci invita a non perderci in brutti pensieri; la storia famigliare e altre conseguenti malattie potrebbero affettarci negativamente ancor prima di stabilire la giusta diagnosi.