La depressione affligge moltissimi europei, italiani compresi. In Italia però, rispetto agli altri Paesi europei, il 'mal di vivere' colpisce meno gli adulti e i soggetti tra i 15 e i 44 anni. A rivelarlo è l'Istat, secondo cui gli italiani depressi sono oltre 2,8 milioni, ovvero il 5,4% della popolazione. La media europea si attesta al 7,1%. L'Istituto Nazionale di Statistica ha messo in evidenza che le persone più a rischio depressione sono le donne e coloro che non hanno un lavoro.
E' depresso il 9,1% delle donne, contro il 4,8% degli uomini. Nella fascia d'età 35-64 anni è depresso l'8,9% dei disoccupati e il 10,8% degli inattivi. Percentuali certamente superiori a quella dei depressi che hanno un lavoro, pari al 3,4%. Sembra inoltre che il 'mal di vivere' affligga sempre più anziani.
La conferma del pensiero di Indro Montanelli
L'Istat ha scoperto che, con l'avanzare dell'età, aumenta il rischio di ansia cronica grave e depressione, disturbi spesso collegati a pessime condizioni economiche e sociali. Le persone anziane vittime del 'mal di vivere' spesso soffrono di altre patologie croniche.
Solamente in Italia vengono diagnosticati 3 milioni di casi di depressione. Il 'mal di vivere', secondo gli esperti, si manifesta con sintomi come tristezza, difficoltà a concentrarsi, insoddisfazione e pensieri suicidi. Il recente report dell'Istat conferma il pensiero di Indro Montanelli, secondo cui la depressione è una patologia democratica, nel senso che colpisce tutti, a prescindere dalla notorietà, ricchezza e ceto sociale.
Depressione: 3 geni potrebbero preconizzarla
I fondamenti biologici della depressione non sono così chiari. Alcuni studiosi, di recente, hanno suggerito che 3 geni potrebbero preconizzare il disturbo, in quanto fanno parte del patrimonio genetico della persona. Tale predisposizione va a mescolarsi con esperienze negative fatte in giovane età, come la morte di un parente o un amico, un abuso, o un episodio traumatico come un attentato.
Alla luce di tutto ciò, non è erroneo asserire che la depressione proviene dal passato. L'obiettivo degli studiosi, ora, è di comprendere l'interazione negativa dei suddetti geni con gli eventi traumatici. Una volta compresa tale interazione, sarà più semplice creare medicinali e predisporre metodi terapeutici per contrastare la depressione ed ostacolarne la progressione. Un'equipe di ricercatori dell'Università di Binghamton - Università Statale di New York ha notato che la depressione è una patologia complessa e causata da svariati fattori, tra cui dormire poco di notte.