Si è disputata ieri, martedì 28 ottobre, nella cittadina di Glasgow la prima finale del mondiale di Ginnastica Artistica. Nessuna sorpresa per quanto riguarda la medaglia del metallo più prezioso: le ragazze che rappresentano gli Stati Uniti hanno semplicemente volato. Giovani donne che fanno la storia, dunque. 181.338, questo è il punteggio che brilla a fine gara sul maxi schermo dell’SSE Hydro Arena e nelle nostre case: a quattro punti dalle cinesi seconde classificate, le ragazze sotto l’ala protettrice di Martha Karolyi infilano al collo il terzo oro consecutivo.

Dopo i mondiali di Tokyo 2011, nessuno è riuscito a rovesciare il dominio statunitense. E nella loro bacheca ci sono altri due titoli!

Punteggi stellari

E’ proprio il caso di dirlo: gli Stati Uniti hanno fatto la gara perfetta . Tutte le routine sono state portate a termine con precisione e tecnica, ritmo ed esplosività. Le stelline americane hanno ricevuto un solo 14, molti 15 e addirittura nove punteggi che sfiorano i 16.  Tutte le ragazze hanno dimostrato solidità e padronanza, una su tutte pero’ (Simone Biles) ha eseguito un salto Amanar al volteggio degno di un’ Olimpiade e una trave davvero degna di nota.

Anche Aly Raisman si è riscattata dalla qualifica dai toni un po’ sommessi, eseguendo un coinvolgente corpo libero ed una trave precisa, conclusa con un salto Tabak. Anche Gabby Douglas, Maggie Nichols e Maddy Kocian hanno dato prova di essere  grandi protagoniste.

Secondo e terzo gradino del podio

Sorridono le asiatiche, conquistando il secondo oro consecutivo dopo quello casalingo di Nanning 2014. Solide del loro inizio alle parallele, inciampano sulla trave e si distaccano dagli Stati uniti. Recuperano qualcosa in pedana al corpo libero, aiutate dal fisico minuto e dalla velocità che permette alle cinesine evoluzioni spettacolari: gli avvitamenti non si contano. Terzo posto meritatissimo per le padrone di casa.

La British Gymnastics conquista una sorprendente medaglia di bronzo, e le ragazze esplodono di gioia all’arrivo dell’ultimo salto della Downie. Inizio incerto quello delle inglesi, che cadono alle parallele, ma che proseguono con solidità e grinta agli altri attrezzi. L’emozione del podio è tutta da raccontare, ragazze dolcissime e bravissime atlete.

Delusione Russia, soddisfatta Italia

La nazionale russa di certo non ha brillato. Cadute ed imprecisioni in più di un attrezzo. Victoriia Komova cade in trave e sugli staggi, e non bastano la grinta e la tecnica di Afanaseva, il volteggio da 15.600 di Paseka. L’Italia esce dall’SSE Hydro Arena di Glasgow con un settimo posto, ad un passo dalle canadesi.

Seconda finale a squadra consecutiva per le azzurre di Casella, vengono tradite dalla tensione alla prima rotazione alla trave, ma si riprendono benissimo con Carlotta Ferlito specialista alla trave con un ottimo 14.300, un ottimo esercizio al suolo di Erika Fasana, ed il volteggio eseguito benissimo da tutte le atlete. Bellissimo esordio col body della Nazionale per Tea Ugrin ed Enus Mariani: hanno portato a termine i loro esercizi con grinta e determinazione, sotto gli occhi di un soddisfatto staff tecnico.