Andy Murray è il re di Wimbledon. Lo scozzese si sbarazza di Raonic in tre set con il punteggio di 6-4, 7-6, 7-6 e trionfa sull'erba più famosa per la seconda volta, tre anni dopo il trionfo su Djokovic. Dopo l'eliminazione del serbo, con Federer che stentava e Nadal assente, tutti i pronostici erano per Murray e, alla fine, sono stati rispettati.
Il trionfo della costanza
Andy Murray è cresciuto molto in questi anni.
Lo scozzese ha dovuto vivere per molto tempo all'ombra dei tre mostri sacri Federer, Djokovic e Nadal, ma ha saputo aspettare, imparare dai suoi errori e crescere. Quello di oggi è il secondo torneo di Wimbledon che vince e il terzo torneo dello Slam complessivo (al suo attivo anche un Us Open nel 2012). Contro Raonic, lo scozzese ha dato prova di pazienza e costanza. Il primo set è volato via in 40 minuti, con Murray abile a sfruttare i passanti e a risponde al potente servizio del canadese. Il secondo è stato molto più combattuto. Raonic ha tenuto botto per un'ora e quaranta, grazie al servizio ed è arrivato fino al tie-break, ma Murray ha mostrato una volta di più, di essere maturato molto sul piano della concentrazione.
Pur concedendosi qualche pausa di troppo, lo scozzese ha risposto alla grande al servizio del rivale e ha trovato nelle palle basse l'arma in più per piegare il rivale. Anche il terzo set si è rivelato combattuto e finiva al tie-break, ma, ancora una volta, il neo campione di Wimbledon si mostrava glaciale nei momenti clou. I passanti alla fine, hanno fatto la differenza e, quando Murray si è trovato a servire con un bonus di cinque match point, si è capito che il match era finito. Raonic riusciva ad annullarne solo uno, ma il secondo, era il punto del trionfo per lo scozzese.
Murray, l'anti Djokovic
Ormai è chiaro a tutti: con Federer che si avvia alla conclusione della carriera e Nadal che continua a convivere con i soliti problemi fisici, l'anti Djokovic è uno solo: Andy Murray.
Lo scozzese ha chiuso Wimbledon con due soli set persi, entrambi contro Tsonga e ha dominato tutti gli avversari incontrati. A 29 anni ha finalmente raggiunto la piena maturità agonistica. Wimbledon, alla fine, lo ha acclamato, e non poteva fare altrimenti. Dopo anni d'attesa, la Gran Bretagna ha un nuovo re del Tennis.