Sotto il diluvio di Andorra è l’olandese Tom Dumoulin ad agguantare la vittoria della terza ed ultima tappa pirenaica del Tour de France grazie ad una fuga da lontano. La corsa ha segnato il ritiro di Alberto Contador e le difficoltà di Fabio Aru, arrivato ad un minuto di distacco dai migliori. Chris Froome ha consolidato la sua maglia gialla pur senza fare la differenza, forte di una squadra davvero super, mentre Quintana non ha mai preso l’iniziativa.

Contador, addio Tour de France

Il terzo giorno sui Pirenei era il più impegnativo, con l’arrivo in salita di Andorra.

Subito la corsa si è infiammata, anche perché nella consueta bagarre per portare via la fuga che ha caratterizzato le fasi iniziali, si sono inseriti anche Contador e Valverde. Il fuoriclasse della Tinkoff ha voluto fare un’ultima prova per capire definitivamente di non essere in grado di continuare. Segnato dalle due cadute dei primi giorni e da un po’ di febbre, Contador ha abbandonato la corsa verso metà tappa. Valverde ha preferito non insistere e rientrare nei ranghi, consentendo ad una fuga di una ventina di corridori di prendere vantaggio. Tra questi anche Diego Rosa, Majka, Pinot, Dumoulin, Gallopin, De Gendt, Rui Costa e Navarro. Una fuga di grande qualità che si è costruita un vantaggio di una decina di minuti e si è giocata il successo di tappa.

Il catenaccio di Quintana

Sky ha confermato la sua straordinaria qualità tirando tutto il giorno su e giù per i Pirenei. La corsa si è di fatto addormentata dietro al trenino nero per risvegliarsi solo negli ultimi 10 km di salita verso Andorra. Tra i fuggitivi la bagarre è esplosa nel falsopiano prima dell’attacco della salita con una girandola di scatti, finché con gran parte dei corridori ormai sfiniti è stato Tom Dumoulin a sfruttare le sue doti di passista per guadagnare una quarantina di secondi.

L’olandese della Giant ha gestito con lucidità le fasi più difficili della scalata per arrivare al finale ancora in ottima efficienza e respingere il timido tentativo di rimonta di Rui Costa e Majka. Dumoulin ha così raccolto la vittoria, sotto un vero nubifragio, completando il tris di successi di tappa nei grandi giri.

In gruppo la Sky ha lanciato dapprima Henao per poi dare sfogo all’accelerata di Chris Froome.

Quintana gli si è incollato a ruota senza mai perdere terreno, ma senza neanche mai provare ad affiancarlo e rilanciare. Un approccio molto catenacciaro quello del colombiano, anche perché Porte e Daniel Martin non si sono limitati a restare a ruota ma hanno proposto le loro azioni. Froome ha tentato ancora, ma non è riuscito a scrollarsi di dosso Quintana, ed anche Martin, Yates e Porte hanno resistito, arrivando assieme sul traguardo. Henao, Bardet, Rodriguez, Meintjes e Mollema hanno limitato il distacco ad una ventina di secondi, con Van Garderen poco dietro. Male è andato invece Fabio Aru, scortato per tutta la salita da un bravo Nibali: il sardo ha ceduto un minuto, una botta significativa alle sue ambizioni di classifica.