Il 18 Novembre di quest'anno segnerà la fine della carriera per il veterano Mark webber. All'età di 40 anni, infatti, ha deciso che è tempo di smettere di indossare la tuta da pilota. La sua ultima gara sarà quindi al volante della Porsche classe LMP1 al GP del Bahrein, tappa finale del World Endurance Championship. Questo tuttavia non vuol dire che smetterà con il mondo delle corse perchè continuerà il progetto con la Porsche, diventando un ambasciatore del marchio a eventi internazionali.

Inoltre, offrirà tutta la sua esperienza come talent scuot e come insegnante per le giovani promesse della casa automobilistica di Stoccarda.

"Mi mancherà la velocità"

Nel suo annuncio del ritiro l'australiano afferma che " la Porsche è il marchio che ho amato di più e quello che meglio si è adattato a me. Mi mancheranno la velocità, l'effetto suolo, le competizioni ma voglio lasciare ad alto livello e non vedo l'ora di affrontare nuove sfide"

Il riassunto della sua carriera

Dal punto di vista del motorsport, Webber è un pilota sicuramente eclettico. Dopo essersi approcciato al mondo dei motori come pilota di motocross, ben presto cambia per dedicarsi prima al karting e poi alle monoposto, dove si distingue nei campionati nazionali australiani.

Quando si trasferisce in Europa, continua a fare gavetta nelle Formule minori per poi fare un breve esperienza nella auto a ruote coperte, dove prende anche parte alla famosa 24 Ore di Le Mans. Nel 2002 debutta in Formula 1, come pilota titolare nella Minardi, per poi passare alla Jaguar e alla Williams. Nonostante alti e bassi, non ottiene prestazioni esaltanti se non un posizione da podio. Nel 2007 decide di cambiare squadra e andare in Red Bull. I primi tempi sono anche qui magri; solo un podio nelle prime due stagioni ma è nel 2009 che arriva la svolta perchè grazie al cambio regolamentare, la Red Bull ottiene ottime prestazione e il 2010 rappresenta la sua vera occasione per vincere il titolo iridato ma un ultimo deludente GP di Abu Dhabi lo relegò al terzo posto dietro il giovane neo campione e suo compagno di squadra, Sebastian Vettel.

Continuò in Red Bull fino al 2013 dove, complice anche una relazione ostile all'interno del team, decise di lasciare la Formula 1. Nel 2014 ritorna alle ruote coperte e diventa pilota titolare per la Porsche nella classe regina del campionato mondiale di durata. Pur non vincendo mai la 24 Ore di Le Mans, nel 2015 il suo equipaggio arriva primo nella classifica finale e Webber vince così il suo primo titolo mondiale. In questa stagione, si ritrova in quarta posizione a 3 gare della fine.

I numeri in F1

Dopo 11 stagioni e 217 Gran Premi, Webber ha vinto 9 GP con 13 Pole Position, 19 giri veloci e 42 podi. Il suo migliore risultato finale è stato terzo assoluto, ottenuto nel 2010, 2011 e 2013. Oltre alle prestazioni in pista, è un pilota tra i più carismatici e aperti che il circus moderno abbia conosciuto e che il pubblico ha anche imparato a conoscere attraverso le sue sporadiche presenze da intervistatore sul podio ai vincitori dei GP a cui ha assistito. Un tipo di personalità che nel mondo chiuso della Formula 1 sta diminuendo.