Passa ancora la BMC nella cronosquadre d’apertura della Tirreno Adriatico. Per il terzo anno consecutivo sono Greg Van Avermaet e compagni a firmare il miglior tempo sul velocissimo percorso in Versilia. La BMC ha lanciato in maglia di leader Damiano Caruso, battendo Mitchelton Scott e Team Sky. Dietro alle prime tre squadre i distacchi si sono fatti piuttosto pesanti, soprattutto per alcuni degli uomini più attesi per la classifica, a partire da Fabio Aru e Vincenzo Nibali.
Da segnalare purtroppo una brutta caduta di Mark Cavendish, arrivato al traguardo davvero malconcio.
Caruso in maglia azzurra
La cronosquadre che ha aperto la Tirreno Adriatico 2018 si è corsa sullo stesso percorso già visto negli anni scorsi. Lido di Camaiore ha ospitato la partenza e l’arrivo, con un lungo rettilineo sul lungomare versiliese da percorrere in entrambi i sensi di marcia, e raccordato da una serie di curve nel tratto centrale a Forte dei Marmi. Un percorso velocissimo, che ha premiato le squadre con corridori potenti e la capacità di pedalare con grande compattezza.
Le condizioni meteo hanno probabilmente avuto un ruolo importante per il risultato, visto che il vento proveniente dal mare, quindi laterale per quasi tutto il percorso, è andato a calare dopo le prime partenze.
La Sky è stata tra le prime a prendere il via e nonostante una prova notevole non è riuscita ad imporre i favori del pronostico che la volevano vincente.
Leggermente avvantaggiata dal calo del vento è stata la BMC, spinta in ogni caso da grandi specialisti come Dennis e Kung, e forte di una tradizione particolarmente favorevole in questa prova. La BMC ha chiuso in 22’19’’ facendo transitare per primo sul traguardo Damiano Caruso, che domani partirà con la maglia azzurra di leader. A 4’’ la Mitchelton Scott si è reinserita ai vertici dopo un periodo di leggera flessione. La Sky di Froome e Thomas si è dovuta accontentare della terza piazza a 10’’, ma comunque con un buon vantaggio accumulato sui rivali più pericolosi per la classifica generale.
Aru e Nibali, tempo quasi identico
Dietro alle squadre più specializzate in questa disciplina i distacchi si sono ampliati in maniera significativa in virtù di un percorso in cui la forza pura ha fatto la differenza. Quickstep e Sunweb hanno consegnato una buona situazione a Jungels e Dumoulin, attardati di 15’’ e 25’’. Gli altri hanno dovuto contare distacchi già importanti, con Aru e la sua UAE a 45’’, appena meglio di Nibali a 49’’ con il suo Team Bahrain.
Tempi simili anche per Uran e Landa con Education First e Movistar, così come per la Astana di Lopez. Peggio ancora è andata la AG2R di Bardet, tradizionalmente molto debole a cronometro: il francese, grande protagonista della Strade Bianche, ha lasciato ben 1’03’’.
Ma la giornata è stata particolarmente negativa soprattutto per Mark Cavendish. Il campione britannico, al rientro dopo l’incidente ad Abu Dhabi, è caduto ed è arrivato al traguardo visibilmente ferito e dolorante.