Spirito carioca e volto sempre sorridente. Impossibile non voler bene a Rubens Barrichello, ex pilota di Formula Uno, ricordato soprattutto per i suoi anni in Ferrari, durante i quali ha contribuito alla vittoria di molti "campionati costruttori" della scuderia di Maranello.

All'ombra di Schumi

I suoi anni Ferraristi, senza ombra di dubbio, sono stati i più belli della sua carriera da pilota.

Nonostante ciò, Barrichello, nell'immaginario collettivo, ha sempre rappresentato la spalla del più grande di tutti i tempi, il sette volte Campione del Mondo Michael Schumacher. Per anni, la classifica finale di molte corse, ha recitato lo stesso copione: primo Schumi, secondo Rubens Barrichello. Tanto clamoroso quanto indimenticabile, in tal senso, fu il Gran Premio d'Austria del 2002, quando il pilota brasiliano, in testa per tutta la gara, ad un passo dal traguardo schiacciò con decisione il pedale del freno, facendosi superare dal suo compagno di scuderia tedesco. Insomma, sotto certi punti di vista, si può dire che Rubens Barrichello non sia stato un pilota particolarmente fortunato e lui stesso, in un'intervista del 2015, ha dichiarato che, nella sua avventura in Ferrari, avrebbe meritato di vincere almeno un titolo mondiale, se non fosse che, per troppi anni, è stato oscurato dalla grandezza del "primo pilota".

Proprio per questa sua etichetta da "eterno secondo", l'ex pilota Ferrarista fu costretto a subire anche una serie interminabile di sfottò e battute. Come dimenticare, ad esempio, i divertentissimi sketch di Orialo Ferrari (interpretato da Marco Della Noce), nei quali si evidenziava come le decisioni di Michael Schumacher prevalessero nettamente su quelle dello stesso Barrichello.

L'annuncio shock

Per tutte queste ragioni, Barrichello ha sempre suscitato molta simpatia nei confronti del popolo italiano e, più in generale, da parte di tutti gli amanti del mondo dei motori. Proprio per questo, il suo annuncio ad una TV brasiliana, ha lasciato tutti con il fiato sospeso. L'ex pilota, infatti, ha dichiarato di aver lottato a lungo con un brutto tumore al collo, uno di quelli che, una volta contratto, lascia pochissime possibilità di salvezza.

Secondo quanto dichiarato da Barrichello, infatti, la forma di cancro che è stato costretto ad affrontare, solo nel 14% dei casi, non ha ricadute irreversibili. Fortunatamente, lui è riuscito a rientrare in quella piccola percentuale di "miracolati", grazie anche ad un tempestivo intervento dei medici. Insomma, se la sua carriera, per certi versi, non è stata particolarmente fortunata, ora, la vita, sembra volergli concedere una seconda possibilità.