Grandi sorprese ed emozioni nella terza tappa del Giro d’Italia. Il primo arrivo in salita della corsa rosa, l’Etna, ha rimescolato completamente i pronostici della vigilia mettendo ai margini della classifica generale i due uomini più gettonati per il successo finale, Geraint Thomas e Simon Yates. Il capitano della Ineos ha patito una caduta rimediata ancora prima della partenza ufficiale che lo ha costretto ben presto a cedere il passo.

Yates è invece andato sorprendentemente in difficoltà salendo verso l’Etna dopo aver fatto lavorare a lungo i suoi compagni di squadra. Di questa strana situazione che si è creata hanno beneficiato l’ecuadoregno Jonathan Caicedo, vincitore di tappa dopo una lunga fuga, e Joao Almeida, che ha conquistato la maglia rosa. Tra i pretendenti al successo finale hanno risposto presente Nibali, Fuglsang, Kelderman, Majka, Pozzovivo e Kruijswijk, separati da pochi secondi in classifica.

Giro d’Italia, Thomas subito a terra

Si attendevano le prime indicazioni interessanti in funzione del successo finale dalla tappa dell’Etna, primo arrivo in salita del Giro d'Italia, ed invece è arrivata una vera rivoluzione dei pronostici e degli equilibri tattici.

Il primo brivido è arrivato ancora prima di partire, quando Geraint Thomas, favorito numero uno al successo finale, è caduto nel tratto di trasferimento verso il chilometro zero a causa di una borraccia. Il gallese è partito regolarmente, ma con la maglia strappata e i segni evidenti dell’impatto a terra.

Con i primi scatti si è formata al comando una fuga di otto corridori, con Giovanni Visconti, Victor Campenaerts, Lawson Craddock, Jonathan Caicedo, Josip Rumac, Francesco Romano, Mikkel Bjerg e Matthew Holmes. La Mitchelton Scott di Simon Yates ha preso il comando delle operazioni in gruppo, non permettendo alla fuga di prendere definitivamente il largo.

Prima di arrivare ai piedi della salita dell’Etna la corsa è però cambiata decisamente, con la Trek di Nibali in testa al gruppo e le difficoltà di Geraint Thomas, già staccato su una serie di saliscendi e visibilmente sofferente a causa della caduta.

Yates in ritardo, la rosa è di Almeida

Le emozioni e i colpi di scena non sono mancati neanche sulla salita finale dell’Etna, diciotto chilometri verso l’arrivo posto a Piano Provenzano. La Bora ha speso Matteo Fabbro per aumentare l’andatura e il giovane scalatore friulano ha imposto una netta selezione. Ne ha fatto le spese anche Simon Yates, una crisi inattesa viste le velleità del britannico e il lungo lavoro dei compagni nelle fasi centrali della tappa.

In testa intanto il gruppo dei fuggitivi si è ridotto ai soli Giovanni Visconti e Jonathan Caicedo. Il siciliano ha provato ad attaccare a 5 chilometri dall’arrivo, ma ha porto il fianco al rilancio dell’avversario che se ne è andato da solo.

In gruppo concluso il lavoro di Fabbro la corsa è diventata completamente aperta, senza nessuna squadra a fare ritmo e con continui scatti. Ne hanno approfittato Jonathan Castroviejo, Wilco Kelderman e Harm Vanhoucke, fino a quando gli scatti incrociati di Nibali, Fuglsang e un indomito Pozzovivo hanno selezionato definitivamente il gruppetto. Solo Majka e Kruijswijk sono riusciti a rimanere agganciati con qualche difficoltà, con Almeida poco più indietro e in odore di maglia rosa.

Caicedo è riuscito a tenere botta fino alla fine, arrivando da solo a Piano Provenzano e centrando così una bella vittoria per la EF e l’Ecuador.

Visconti ha chiuso secondo davanti a Vanhoucke e Kelderman, mentre il gruppetto di Nibali e Fuglsang è arrivato a 51’’, con Almeida poco dietro.

Yates ha concluso con oltre quattro minuti di ritardo, un risultato che ridimensiona in modo decisivo le sue velleità di vittoria finale. Thomas ha invece concluso la sua sofferta tappa con dodici minuti di distacco e ora si attende una valutazione delle sue condizioni per capire se sarà in grado di proseguire la corsa. La nuova classifica è ora completamente riscritta, anche in prospettiva futura: Joao Almeida è in maglia rosa, con Caicedo a pari tempo e Bilbao a 37’’. Seguono Kelderman, Vanhoucke e Nibali, ora sesto a 55’’.