L’Agenzia delle Entrate prima con la circolare n. 29/E del 21.06.2016 poi con sulla propria fanpage di Facebook ha disposto che possono decurtare l’importo dal bollettino della luce tutti coloro che, sulla bolletta della luce si vedono addebitato il canone Rai e tuttavia non rientrano tra coloro che devono pagarlo perchè non detengono la T.V. Si versa quindi solo la quota dovuta per la luce, ma a condizione che sia stata presentata l’autodichiarazione di non detenzione della TV entro il 16 maggio scorso.
Un'altra ipotesi in cui non si deve pagare il canone Rai è invece il caso del familiare convivente con un terzo che già paga il canone Rai sul contratto della luce a lui intestato. Il primo infatti è esonerato dall'obbligo di versare la quota del canore Rai di luglio.
La comunicazione dell'Agenzia delle Entrate ha sorpreso tutti gli operatori delle compagnie elettriche, che a coloro che si informavano su cosa fare nel caso di addebito erroneo del canone tv, rispondevano di procedere a pagare l’intera somma e poi dopo richiedere il rimborso. Il contribuente non sarà quindi costretto a pagare il canone Rai se frutto di un errore di addebito.
Egli è invece legittimato ad “autotutelarsi” in anticipo, compilando un nuovo bollettino che non tiene conto del canone Rai addebitato nel vecchio bollettino.
Nell’ipotesi invece in cui il contribuente abbia già pagato l’intero ammontare della somma richiesta nella bolletta della luce comprensiva quindi del canone rai non dovuto, egli deve chiedere il rimborso dell’importo versato in più. Viceversa qualora il contribuente riceva la bolletta della luce e in essa non sia stato addebitato il canone Rai, egli dovrà provvedere a pagarlo da sé, entro il 31 ottobre con F24, inserendo come codice tributo Tvri o Tvna. Nel caso di una nuova utenza senza TV, il cittadino deve invece compilare il quadro A della dichiarazione sostitutiva di non detenzione ed inviarlo entro un mese.
I soldi del canone Rai servono a pagare gli stipendi dei dirigenti?
Mentre gli italiani aspettano le prime bollette dell'energia elettrica e del Canone Rai, il Codacons ha indirizzato un esposto alla Corte dei Conti denunciando un presunto utilizzo dei fondi ricavati dal Canone per pagare stipendi d'oro a dirigenti e giornalisti RAI.
E’ quindi scoppiato uno scandalo proprio perché gli stipendi che vengono pagati con i soldi del canone, ammonterebbero a 200- 300mila euro annui. Ma c’è dell’altro perché questi dipendenti Rai dagli stipendi d’oro, li percepirebbero senza ricoprire alcun incarico. Immediate le reazioni dal mondo politico. Il ministro del Lavoro, Poletti ha abbracciato l’idea di fissare un tetto agli stipendi dei dipendenti e dirigenti Rai.
In Italia non c’è infatti in tal senso una regolazione generale che riguarda la PA. Intanto la Corte dei Conti, sta lavorando per acquisire l’ammontare preciso dei compensi di direttori, manager e giornalisti Rai, e verificare le posizioni di coloro che nell'azienda non svolgono nessuna particolare funzione.
E mentre si parla anche di privatizzazione della Rai, Matteo Orfini, presidente del Pd, ha sottolineato il fatto che bisogna trovare una celere soluzione a quei dirigenti non che in Rai non lavorarono, ma nonostante tutto percepiscono un alto stipendio. Per restare aggiornati su tali argomenti potete premere il tasto segui accanto al nome dell'autore