Si sa, ormai l'informazione passa anche e soprattutto dai social network. Cosa positiva se fatta in modo corretto, ma quando questa diventa disinformazione diventa solo un danno e un pericolo per tutti gli internauti. Anche in occasione del recente Terremoto che ha colpito il centro Italia, il popolo dei social è sceso in campo per condividere e divulgare notizie circa i fatti o iniziative a sostegno delle popolazioni colpite.
I dati della magnitudo
In queste ore si stanno moltiplicando i post su una presunta falsificazione dei dati circa l'intensità del terremoto, ovvero la magnitudo, che nel caso del recente terremoto ha raggiunto quota 6.0, secondo quanto registrato e riportato dall'Istituto Italiano di geofisica e Vulcanologia. In alcuni post si legge che il dato sia stato falsato per evitare di pagare i rimborsi previsti, ovvero le facilitazioni previsti per le vittime, in base ad una legge, che risale al governo Monti, con cui si fissa la soglia per ottenere i risarcimenti alla magnitudo superiore a 6.1.
La legge citata è in realtà il decreto legge numero 59 del 15 maggio del 2012, il cui articolo 2 esclude l'intervento statale per i danni subiti dagli edifici.
Ma i social non dicono che l'articolo 2 del già citato decreto è stato soppresso dalla legge numero 100 del 12 luglio 2012. Dunque un nulla di fatto.
La campagna del Superenalotto
Altra errata informazione o meglio sbagliato tentativo di iniziativa popolare è quello che riguarda la campagna che chiede la destinazione dei premi del superenalotto a favore dei terremotati. Iniziativa che è stata apprezzata e condivisa da tanti, anche da personaggi noti del mondo della politica, della musica e dello spettacolo.
Anche se l'idea può sembrare buona per la penuria di fondi in cui versano le aree terremotate e di impossibile applicazione a causa del fatto che la società Sisal, che gestisce il gioco del Superenalotto, è privata, quindi lo Stato non può ingerire su qualcosa che non gli appartiene.
Infatti, sulle vincite si pagano le tasse. Ed è forse su questi introiti, sicuramente considerevoli, che si potrebbe ipotizzare una destinazione speciale per sostenere la ricostruzione e a sostegno delle necessità dei terremotati.
Sempre sui social si possono trovare anche iniziative private di raccolte fondi o derrate alimentari. Diffidate anche da queste perché le eventuali donazioni vanno fatte alla Protezione Civile, alla Caritas o alla Croce Rossa. Comunque ad associazioni riconosciute e costituite. Perché purtroppo anche sul web gli sciacalli si moltiplicano.