Sale la tensione tra gli abitanti di Amatrice. Infatti si è registrato nel pomeriggio del 25 agosto un episodio di quello che forse potrebbe essere a pieno titolo definito un atto di sciacallaggio, uno dei quattro borghi dell'Appennino completamente raso al suolo dal Terremoto delle 3,30 del 24 agosto scorso.
Fermato il presunto sciacallo
L'uomo con una valigia in mano - sconosciuto ai compaesani - è stato inizialmente fermato da un passante, poi da un'intera folla di concittadini che hanno tentato di linciarlo. Il presunto sciacallo è stato immediatamente fermato da un gruppo di quattro poliziotti, che lo stanno fermato per l'identificazione.
Sin da ieri sera lo spiegamento delle forze dell'ordine per presidiare le abitazioni è stato immediato e numeroso.
Lo spiegamento delle Forze dell'Ordine contro lo sciacallaggio
Ovviamente le forze di Polizia e Carabinieri garantiscono la sicurezza e il controllo degli edifici per prevenire azioni di sciacallaggio solo nelle zone dove è possibile entrare, quindi quelle dove ancora si può transitare in sicurezza. Purtroppo - ma è anche comprensibile che sia così - nelle zone dove è ancora alto il rischio di ulteriori crolli, è fatto divieto di accesso anche alle forze.
I controlli sono stati effettuati sia in macchina che a piedi, con una cadenza continua e specialmente quando alla sera il buio della notte lascia intravedere ben poco.
Purtroppo a tutto il dolore che si sta vivendo in queste ore nel centro Italia, si aggiunge anche questo odioso quanto triste fenomeno dello sciacallaggio.
Fa male al cuore pensare che qualcuno possa trarre beneficio da questa immane disgrazia, a causa della quale hanno perso la vita almeno 241 persone, tra cui molti bambini.
Dati che purtroppo sono destinati a crescere, poiché le zone interessate dal sisma in estate aumentano a dismisura grazie ai tanti emigrati che ritornano nelle zone natie e ai tanti villeggianti che hanno scelto questi luoghi per costruire magari la casa di villeggiatura oppure per passare una vacanza occasionale per godere dei bellissimi e romantici paesaggi, nonché dell'importante e ricco patrimonio storico-artistico dei tre borghi.
E' comprensibile quindi il perché tante persone abbiamo preferito non andare nelle tendopoli o nei centri di accoglienza organizzati dalla Protezione Civile. Un modo per garantire il loro territorio, per preservare ciò che è rimasto della loro vita e contrastare come è possibilela forze devastante della natura, che ha già distrutto il distruggibile.