Ci si è chiesto tante volte da dove potrebbero provenire gli UFO e le sfere bianche che sempre più spesso vengono avvistate nei cieli di tutto il mondo. La risposta presuppone quasi sempre una provenienza da lontani sistemi stellari, qualche volta da Marte, ma mai si sarebbe immaginato di dover annoverare un satellite di Saturno fra i candidati ad una presenza E.T. Sono oltre sessanta le lune del pianeta con gli anelli, ma fra tutte ve n'è una del tutto anomala.

Anomala per la densità, inusualmente bassa, per la cresta equatoriale che si eleva per decine di chilometri in altezza, intorno all'equatore, e per l'inclinazione di circa 30 gradi sul piano in cui giacciono tutte le altre lune. Un corpo artificiale? Sono in tanti ad aver avaznato questa ipotesi. Fra gli altri, al convegno di Bacoli del 29 Aprile, l'ing. Ennio Piccaluga, che però ha portato sull'argomento dei nuovi, inediti indizi, assolutamente sorprendenti: siti illuminati sulla superficie di Giapeto. Al convegno l'argomento, per motivi di tempo, è stato solo accennato, suscitando grande interesse, ma anche il forte desiderio di saperne di più.

Immagini in alta risoluzione dei singoli siti illuminati della luna di Saturno, Giapeto

Ora però Piccaluga ci fornisce le immagini in alta risoluzione dei singoli siti, evidenziati uno per uno, ed ognuno con le sue possibili dimensioni. Le estenzioni sono paragonabili a quelle delle grandi città del nostro pianeta e l'ingegnere, con un esercizio di fantasia, ha assegnato ad ognuno dei siti luminosi il nome di una capitale europea. Ovviamente non c'è alcuna certezza che si tratti realmente di agglomerati urbani, ma l'ipotesi per quanto azzardata rimane valida soprattutto per l'inspiegabilità di quelle luci e della loro ubicazione, proprio all'ingresso di enormi altipiani. In pratica, per quanto remota e non ancora documentata, c'è la possibilità che questi enormi ingressi splendidamente illuminati possano essere le entrate di città sotterranee in cui potrebbero esserci tutte le condizioni che mancano sulla superficie del satellite: aria, acqua, luce e quant'altro serve alla sopravvivena di E.T.

dotati di elevata tecnologia e forse provenienti da altri lidi. Qualcuno ha affacciato l'ipotesi che le luci possano essere dei riflessi, ma ciò è improponibile poichè siamo di notte e le luci sono in ogni caso direzionate verso la parte opposta di quella da dove proviene la luce. Un'altra possibilità, considerato che tante lune di Saturno presentano fenomeni vulcanici, è quella che la luminosità sia dovuta a lava incandescente che origina dal sottosuolo. Ma anche questa ipotesi viene subito negata dal posizionamento delle luci intorno ad un perimetro (la lava dovrebbe avere una luminosità uniforme con prevalenza verso il centro, più caldo), come a delimitarlo e, soprattutto, l'lluminazione è generata da tanti punti sferici distanziati regolarmente, come fari o enormi lampade.

Ma ammiriamo adesso i singoli siti: il primo, da Piccaluga denominato 1) Stoccolma, ha otto punti luce e si estende in lunghezza per circa 24 Km. Il secondo, appellato 2) Helsinski, ha invece una lunghezza di 20 Km. ed è dotato di sei fonti luminose. Poi c'è 3) Roma,con ben 56 Km. e 33 luci, e quindi 4) Lisbona, 14 Km. con due soli fari. Poi ancora 5) Varsavia, con due luci per 8 Km. ed infine 6) Atene con 12Km. e 11 luci.

Nel giro di max. 48 ore saranno rilasciate le altre 5 foto di siti illuminati

L'ingegnere ha assicurato che nel giro di 24-48 ore rilascerà anche le foto degli altri cinque siti (l'ultimo dei quali dotato di un ingresso perfettamente rettangolare), nonche la piantina con l'ubicazione di tutte le "città" e relativa numerazione.

Piccaluga, come ho avuto modo di capire, è ben cosciente che definire città quelle formazioni luminose è solo un'ipotesi. Va tuttavia sottolineato che, città o non città, l'anomalìa rappresentata da quelle luci è unica ed assolutamente straordinaria e che per ora ogni ipotesi può essere valida. Restiamo quindi in attesa della altre cinque città.