Ultimamente la città di Napoli è diventata una vera protagonista di novità a più non posso. Dopo la sensazionale invenzione del "Kepurp" di Ciro Salatiello, chef ufficiale della SSC Napoli, non possiamo non parlare di un'altra risposta tutta made in Naples: il "Kebabà".
Tutti i dettagli della creazione
Autore di questa nuova introduzione, lo stimato e noto pizzaiolo partenopeo Gino Sorbillo.
Quest'ultimo, insieme a Marco Infante, ha avuto l'idea di trasformare una pietanza ampiamente diffusa come il Kebab, in un nuovo modo di presentare e vendere il Babà napoletano. Il kebabà potrà essere ordinato a peso e sarà fornito al cliente un coltello per il taglio. Di sicuro Sorbillo, Infante e Salatiello uniscono alla grande tre tradizioni e dimostrano che la cultura nostrana è sempre al passo con i cambiamenti, nonostante tutto.
Il Mininarket americano
Un'altra piacevole scoperta è rappresentata dal nuovo
Mini Market Americano, appena aperto nel centro della città. A raccontarci l'origine di un'idea così particolare e le modalità del progetto sono i proprietari,
Eugenio ed Emanuela Iannelli : "L'idea è nata dopo un mio viaggio in America. Conosciamo bene i loro prodotti e
abbiamo deciso di portare un po' di America a Napoli, città in cui il mercato di questo tipo di prodotti è molto basso pur avendo un'alta domanda da parte della popolazione. Ci siamo quindi confrontati con amici e parenti per accogliere consensi e non sempre abbiamo ottenuto risultati stimolanti. Ciò nonostante entrambi abbiamo creduto nel nostro progetto e, col senno di poi, non ci siamo sbagliati affatto. Questo tipo di mercato è presente in ogni nazione, ad eccezione della nostra, allora perché non portare un po' di quello che rappresenta la vita sognata, vista nei film e telefilm, anche a tutti noi ? Il progetto è gestito e curato interamente da noi , affiancati dalle poche persone che in noi hanno creduto sin dall'inizio e non ci hanno mai abbandonato, ma da sempre supportato. Lo scopo principale è sicuramente quello di far conoscere prodotti nuovi, seppur già visti e rivisti nei racconti e nei viaggi di ognuno di noi, e di dare a tutti la possibilità di riassaporare quei gusti che si trovano oltre oceano, ma il tutto ovviamente senza farne un abuso e senza dimenticare le nostre radici, i nostri sapori e la nostra cultura. È per l'appunto un piccolo negozietto, non a caso la scelta del nome "Mini market", proprio per non farlo radicare nella nostra quotidianità, non deve essere un supermercato nel quale ogni giorno far la spesa, ma un semplice luogo di svago in cui divertirsi con sapori diversi. Abbiamo sicuramente riscosso un grande successo che ha superato le nostre speranze, non solo le nostre aspettative! Ci auguriamo che il desiderio resti immutato e, perché no, anche di allargarci ad altre città"