Sarà il famoso rapper italiano Fedez a tenere il concerto del 29 maggio a Torino con il quale si festeggerà la chiusura del Giro d'Italia, poche ore dopo l'ultima tappa. Una scelta che ha fatto storcere il naso ad alcuni esponenti politici del Pd, il partito di maggioranza del governo, che non avrebbero gradito tale soluzione per ragioni di opportunità, vista l'imminente tornata elettorale.
Come si sa, Fedez è stato tempo fa l'autore dell'inno del M5S e in passato non ha mai fatto tesoro delle proprie simpatie politiche per il movimento fondato da Beppe Grillo. In un post pubblicato sui social network, il senatore del Pd, Esposito, ha commentato in tono ironico la scelta di affidare a Fedez il concerto di chiusura di una delle corse ciclistiche più prestigiose al mondo. Si sa che il rapper italiano è stato da sempre uno dei portabandiera nella musica italiana del M5S, ed Esposito evidentemente, teme che il concerto di Fedez, a pochi giorni dal voto per il sindaco di Torino, possa alterare gli equilibri nella corsa al ruolo di primo cittadino del capoluogo piemontese, orientando gli elettori verso la candidata pentastellata Appendino.
La replica di Fedez ad Esposito
Non si è fatta attendere la replica piccata di Fedez che sul proprio profilo facebook ha risposto per le rime al senatore del Pd con un post eloquente: 'e quindi caro senatore, mi esponga il problema...'. Pochi minuti dopo è giunta la replica dello stesso senatore, che ha voluto stemperare i torni ricordando che Torino è una grande città, tollerante e ospitale, dichiarandosi anche certo che Fedez sarà all'altezza del compito che gli sarà affidato.
Un modo per esercitare una chiara pressione sul rapper affinchè si evitino slogan politici e propagandistici a pochi giorni dall'elezione del sindaco della città di Torino. Negli ultimi giorni i sondaggi hanno evidenziato il possibile testa a testa tra Fassino e Appendino nella tornata elettorale per eleggere il primo cittadino della città della Mole. In caso di ballottaggio regnerebbe l'incertezza con i due candidati distanziati solo di pochi voti l'uno dall'altro.