Il pericolo per il clima non viene solo dall'emergenza Artico per via delle trivelle di Shell. Nel Novembre del 2007, Greenpeace pubblica il report dal titolo "Come ti friggo il clima (con l'olio di Palma)" in cui è spiegato come ogni anno circa 1,8 miliardi di tonnellate di gas serra vengono rilasciati in atmosfera per via degli incendi e della continua degradazione delle foreste indonesiane.

A distanza di 8 anni possiamo affermare che, purtroppo, le cose non sono molto cambiate. Nelle ultime settimane incendi di proporzioni gigantesche (Kuala Lumpur, in Malesia, è avvolta dai fumi tossici pur essendo a centinaia di km di distanza) stanno distruggendo le foreste di Sumatra e di Kalimantan. Ma qual è il reale motivo di questi incendi? È notizia di questi giorni che circa 200 compagnie, tra le quali troviamo agenzie che si occupano delle piantagioni di palma da olio, sono state messe sotto inchiesta in relazione agli incendi.

Il responsabile numero uno dell'apocalisse forestale indonesiana sembra proprio essere l'olio di palma, infatti, il "caso" vuole che le piantagioni spuntino fuori non appena scompare l'incendio. Martina Borghi (campagna foreste di Greenpeace) afferma: "Quello che originariamente era solo un sospetto, nelle ultime ore è diventato una certezza.

Nuove piantagioni di palma da olio stanno prendendo il posto delle torbiere da poco distrutte dagli incendi" e aggiunge "questi incendi sono uno dei peggiori disastri che abbiano mai colpito il Paese: è impensabile che sia consentito trarre profitto da una tale crisi. Il Presidente indonesiano Joko Widodo deve impegnarsi urgentemente nel ripristino delle foreste distrutte, impedendo che altre palme da olio vengano piantate". 

L'IMPORTANZA DELLE FORESTE INDONESIANE

Le foreste di torbiere indonesiane si sono sviluppate nel corso dei secoli ed hanno arrestato la propria espansione a causa del cambiamento climatico in atto. Sono particolarmente importanti poiché svolgono un ruolo cruciale sia per quanto riguarda la conservazione della biodiversità e sia per la mitigazione dei cambiamenti climatici.

Costituiscono, inoltre, una inestimabile fonte di sostentamento in grado di determinare il benessere della collettività. Anche dopo aver subito un incendio sono in grado, seppur in modo meno efficiente, di svolgere queste attività con la speranza che, col tempo, possano recuperare a pieno le funzioni primarie.

Invece, la sostituzione di una foresta di torbiera con una di palma determina un azzeramento dei valori di biodiversità, implica l'impiego di pesticidi, fertilizzanti, più una serie di attività dannose per l'Ambiente. Possiamo tranquillamente affermare che permettere la deforestazione in favore delle piantagioni di palma provoca un enorme impatto a livello globale.

L'olio di palma è utilizzato soprattutto per la produzione di alimenti (ma è utilizzato anche per la fabbricazione di oggetti) indirizzati a noi consumatori occidentali, ma non dobbiamo dimenticare che è soltanto un prodotto sostitutivo, cioè può essere rimpiazzato da altri prodotti (magari più sostenibili...) per la produzione di quegli stessi alimenti e dato che adesso è illegale non dichiararlo tra gli ingredienti godiamo di una maggiore libertà di scelta. Ricordiamocelo quando andremo al supermercato la prossima volta.